Romano Prodi è una delle figure politiche italiane che ha creduto di più nell'Europa unita e nella moneta unica. Difficile immaginare che possa avere un pensiero anti-europeista, ma la sua ultima uscita fa riflettere. La sua lectio magistralis all'Ambrosianeum di Milano su 'L'Europa in un mondo globale" è stata l'occasione per esporre il proprio pensiero su un sistema che, probabilmente, non è quello che si sarebbe immaginato una ventina d'anni fa e che oggi avrebbe bisogno di qualche cambiamento affinché continui a stare in piedi. Un'opinione che, per certi versi e a sorpresa, lo accomuna a quello di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, espressioni di forze politiche avversarie del suo Pd.

Prodi critica il comportamento della Francia di Macron

"Ogni paese - afferma l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri - guarda al suo elettorato e basta". Inizia così il pensiero di Romano Prodi sull'Europa che poi sposta il focus sulla Francia ed in particolare sul suo presidente."Macron - afferma - canta l'inno europeo, ma poi a Ventimiglia fa barriera' in riferimento alle politiche transalpine sull'immigrazione, poco propense ad accettare al confine gente proveniente da altri paesi e passata per l'Italia, in barba a quello che dovrebbe essere un fronte comune continentale."In tutta Europa è è così" rivela il Professore che poi si lascia andare ad una digressione sull'immigrazione come fenomeno globale.

L'esempio citato è quello del Giappone che, per la prima volta, nella sua storia si sta aprendo al fenomeno. Poi c'è spazio anche ai numeri. Prodi, infatti, cita il fatto che in questo momento nel mondo duecentocinquantamilioni di persone risiedono in un posto diverso da dove sono nate e, non caso, si parla di "migrazioni bibliche".

"E la Bibbia - afferma Prodi - non è stata scritta da Macron".

Prodi vede un'Europa troppo singolarmente egoista

In riferimento all'Unione Europea Prodi torna sull'argomento evidenziando come il comportamento sulla questione immigrazione è simile ad altri: "Guardo solo al mio interno e non mi interessa assolutamente il resto'.

Si tratta di parole che, ad onor del vero, fanno un certo effetto considerato che il pensiero di Prodi suona come una critica all'Ue, ma inchiodano di fronte alle proprie responsabilità il presidente francese Macron, considerato da più parti un'espressione politica molto vicina al Pd in ambito europeo.