Lo scorso lunedì 8 ottobre a Roma la Direzione nazionale di Sinistra Italiana, il partito guidato da Nicola Fratoianni che fa parte del gruppo parlamentare di Liberi e Uguali. Si è dovuto attendere però questo mercoledì 10 ottobre per conoscere l'esito della discussione, infatti i membri della Direzione sono stati chiamati a votare la relazione del segretario Fratoianni tramite una piattaforma online. Tale votazione è rimasta aperta da ieri pomeriggio fino alle ore 13 di oggi, venendo poi approvata a maggioranza con diverse astensioni significative: comprese quelle dell'area di Stefano Fassina e della presidente nazionale Laura Lauri e quelle dei giovani legati ad ACT.

All'ordine del giorno della riunione dell'organismo dirigente di SI vi era la discussione sulla situazione Politica, la quale oltre a temi generali come quella sul tipo di opposizione da portare avanti nei confronti del Governo giallo-verde, si è spostata in modo approfondito anche sull'atteggiamento che il partito dovrà avere nei rapporti con le altre formazioni della sinistra. A partire dalla prosecuzione del rapporto con Articolo Uno-MDP dentro al percorso di Liberi e Uguali, che per stessa recente ammissione di Pietro Grasso si trova a "un punto morto".

Sinistra Italiana incalza LeU: 'Lavoriamo per una lista di alternativa per le Europee o proseguiamo in autonomia'

Piuttosto articolato è il dibattito interno a Sinistra Italiana su questi ultimi punti.

Con la "sinistra" interna che da mesi critica la linea del segretario Fratoianni di voler proseguire con il percorso di Liberi e Uguali anziché svoltare decisamente verso una linea di alternativa più radicale, Mentre altri viceversa imputano al gruppo dirigente di aver lavorato troppo poco al fine di far trasformare veramente LeU in un soggetto politico a tutti gli effetti.

Un dibattito che si è sostanzialmente riprodotto anche in questa ultima Direzione nazionale e che appunto ha portato a diverse astensioni al momento del voto. Una discussione verosimilmente proseguirà anche nell'assemblea nazionale del partito del prossimo 27 ottobre.

Il documento approvato dalla Direzione nazionale di Sinistra Italiana afferma: "Dopo le elezioni, LeU non è stata in grado di rappresentare il lievito di un’opposizione credibile, né il motore di riorganizzazione della sinistra in un soggetto politico unitario.

Il motivo va ricercato nelle diverse opzioni strategiche che si sono manifestate nei gruppi dirigenti, senza avere nemmeno il coraggio di uscire allo scoperto per essere messe a disposizione di un dibattito franco e trasparente. Da mesi assistiamo a dichiarazioni contraddittorie, che hanno alla fine costretto il presidente Grasso a ricordare che non dovremmo essere interessati a commentare il congresso di un altro partito. L’impressione è che una parte consideri, come viene detto esplicitamente, il PD come l’unico soggetto in grado di riorganizzare il campo di un anacronistico e immaginario centrosinistra. Noi non possiamo essere d’accordo".

Proseguendo: "Sinistra Italiana ha dato vita a LeU perché fosse il soggetto in grado di rappresentare l’alternativa a sinistra, in rottura esplicita con il ventennio precedente.

Questo obiettivo non è stato raggiunto nella fase che ha preceduto il 4 marzo, ma si è progressivamente smarrito soprattutto nei mesi successivi, producendo di fatto una paralisi dell’iniziativa politica. Abbiamo provato con tenacia, pazienza e spirito unitario a tenere la barra per evitare questo esito, anche pagando un prezzo pesante sul piano dell’organizzazione interna, ma purtroppo senza un risultato apprezzabile".

Aggiungendo che "il solo modo per salvare lo spirito con cui abbiamo avviato LeU sia scegliere di stare senza ambiguità dalla parte dell’alternativa, in Italia e in Europa. La priorità è la costruzione di un processo di confluenza di tutte le forze politiche e sociali che vogliano costruire uno spazio diverso dal nazionalismo delle destre e dall’austerità.

Uno spazio che non può che partire dalla lotta per un’Europa radicalmente diversa da quella attuale, ma senza nessun cedimento alle sirene sovraniste. LeU dovrebbe scegliere questa strada, per incontrare tutti quelli che la stanno imboccando a loro volta". (...) "sarebbe l’esito naturale di un percorso fondato sull’idea di unire la sinistra, sulla consapevolezza di dover andare anche oltre, sulla certezza che il centrosinistra sia un’esperienza chiusa per sempre, e che oggi sia invece il tempo di lanciare una sfida egemonica nel campo dell’opposizione. Avremmo voluto poter discutere di questo nel mese di settembre ma non è stato consentito di farlo. Non intendiamo recriminare, né imputare colpe a una sola parte, ma ora è comunque scaduto il tempo della discussione".

Per tali motivi la Direzione di SI ha dato mandato al segretario nazionale Nicola Fratoianni ad "avanzare immediatamente una proposta a LeU, volta a consolidare un processo organizzativo che abbia come obiettivo esplicito la definizione di uno spazio politico alternativo al Governo e al PD e che cerchi da subito una confluenza con tutti i soggetti interessati in vista delle elezioni europee, puntando anche a mettere in campo iniziative comuni nel più breve tempo possibile" e "in caso di verificata impraticabilità del campo di LeU, perseguire la stessa ipotesi in autonomia o con chi desideri accompagnarci".

Insomma si tratta di una sorta di ultimatum di Sinistra Italiana ai "compagni di strada" di LeU: o nasce una lista davvero alternativa per le Europee o SI prosegue da sola in tale direzione.

Dentro MDP molti vogliono una lista progressista unitaria: LeU a un passo dalla fine del percorso unitario

Dentro l'altro socio fondatore di Liberi e Uguali, ovvero Articolo Uno-MDP molto difficilmente una presa di posizione del genere sarà accolta positivamente, viste in particolare le varie dichiarazioni di molti dirigenti di tale movimento che chiedono invece una "lista progressista unitaria" che possa di fatto comprendere anche un PD che non sia più a trazione renziana. Per tali motivi la sensazione è che ci si trovi a un passo dalla conclusione dell'esperienza unitaria di Liberi e Uguali.

Sinistra Italiana a questo punto pare infatti diretta verso il tentativo di creare un "quarto polo", probabilmente guidato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Un esito, quello della sostanziale fine del percorso di LeU, che può essere interpretato anche come una sorta di "retromarcia" rispetto a quanto SI aveva provato a fare da subito dopo le elezioni politiche. In particolare l'assemblea nazionale di metà aprile aveva infatti spinto verso la costruzione di Liberi e Uguali come soggetto unitario. Una scelta all'epoca contrastata in particolare dalla minoranza di sinistra interna (i membri di ACT avevano raccolto anche centinaia di firme fra gli iscritti) e che invece oggi, sei mesi dopo, pare essere diventata sostanzialmente la linea di tutto il partito di Fratoianni.