Lo scorso 26 novembre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato invitato come ospite d’onore all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università di Torino. La cerimonia è stata celebrata al Teatro Carignano. Presenti anche il Rettore del prestigioso ateneo sabaudo, il professor Gianmaria Ajani, il presidente della Regione Piemonte in quota Pd, Sergio Chiamparino, e il sindaco M5S della città, Chiara Appendino. Un vero e proprio parterre du roi, dunque, di fronte al quale a un certo punto ha preso la parola Teresa Piergiovanni, attuale presidente del Consiglio degli studenti.

La Piergiovanni, interprete di un intervento ‘politico’ a tutto tondo, oltre a toccare la questione Tav (ovviamente sentitissima da quelle parti), ha difeso il diritto alla migrazione lanciando un appello al Capo dello Stato affinché non firmi, rendendolo così legge dello Stato, il Decreto Sicurezza e Immigrazione appena votato dal parlamento.

La supplica degli studenti torinesi a Sergio Mattarella

Per comprendere fino in fondo il senso del discorso pronunciato dalla presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Torino, Teresa Piergiovanni, bisogna partire dalla fine del suo intervento. Secondo la Piergiovanni, l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza e Immigrazione voluto da Matteo Salvini, che peggiora se possibile la legge Orlando-Minniti partorita dal governo Gentiloni, provocherà la moltiplicazione delle “aree di clandestinità” nelle quali è più facile sfruttare i migranti.

Le cause di quella che viene considerata una sciagura sarebbero da ricercarsi nella “abolizione della protezione umanitaria” e nel “restringimento delle procedure di accoglienza”. Norme entrambe contenute nel Decreto. Queste argomentazioni, unite alla constatazione dei “rilievi di costituzionalità formulati dal Consiglio Superiore della Magistratura (presieduto dallo stesso Mattarella)”, spingono la studentessa a chiedere al presidente della Repubblica, a nome dell’intera comunità studentesca da lei rappresentata, “di non firmare il decreto sicurezza e Immigrazione”.

La Piergiovanni dalla parte di Lucano e delle Ong

Insomma, se quello esposto dagli studenti torinesi all’inquilino del Colle non è un programma politico, poco ci manca. Teresa Piergiovanni, infatti, in apertura del suo intervento, durato circa quattro minuti, aveva attaccato subito un ‘pistolotto’ sulle differenze abissali che corrono tra cittadini e studenti europei - che, grazie alle frontiere aperte (e al denaro posseduto ndr), hanno sempre potuto viaggiare - e quelli extracomunitari che, a suo dire, non possono usufruire di un “progetto Erasmus” come invece, aggiungiamo noi, i loro benestanti coetanei protetti da quella che lei stessa definisce la “fortezza Europa” si sono sempre potuti permettere.

La solidarietà della Piergiovanni va anche alle Ong, colpite dalle politiche del governo, e a tutte quelle comunità come Riace in Calabria e Baobab a Roma, “che ogni giorno cercano di stare dalla parte dei migranti e delle migranti”.