Il vicepremier Salvini, ospite del programma di Rai 3, Mezz'ora in più, ha parlato di temi importanti: l'ecotassa, le Pensioni, la Tav e la tassa patrimoniale. Il leader leghista ha dichiarato di essere contrario alla tassa patrimoniale perché gli italiani, da sempre grandi risparmiatori, non devono pagare per ciò che hanno accantonato per anni e per la casa in cui vivono. Salvini ha sottolineato che si pensa alla patrimoniale quando vengono imposte delle sanzioni ma, per adesso, è un'idea che non è stata presa in considerazione né dalla Lega né dagli alleati di Governo.
Si dice, inoltre, contrario alla tassa imposta ai cittadini, in base alle emissioni, sulle auto acquistate da gennaio perché l'auto in Italia è già ipertassata e non è necessario inventare nuove tasse. Il vicepremier ha aggiunto, per quanto riguarda la questione europea, che l'Italia non vuole uscire dall'Unione ma deve essere rispettata come Paese con la possibilità di cambiare le regole.
Salvini ha parlato di taglio delle pensioni come 'simbolo di equità'
Il Ministro dell'Interno Salvini, nell'intervista a Mezz'ora in più, ha dichiarato che il taglio delle pensioni del 40% annunciato da Di Maio, è segno di giustizia e di equità sociale. Ha poi aggiunto che è necessario bloccare l'adeguamento alle pensioni, quelle dai 5.000 euro in su, blocco che riguarda le pensioni extra-ricche non coperte dai contributi.
Oltre alle pensioni, il Ministro ha risposto ad una domanda sulle cooperative, dicendosi contento che il Governo abbia le 'vere' cooperative dalla sua parte per combattere le 'finte' che sfruttano i lavoratori.
Il vicepremier Salvini è favorevole alla Tav e alla costruzione di infrastrutture
Contrariamente al Movimento 5 Stelle, che si trova nel mezzo di una battaglia tra il ceto industriale del Nord e il movimento dei No Tav, la Lega si dice favorevole alla costruzione di nuove opere e infrastrutture da nord a sud e quindi è d'accordo per l'Alta Velocità Torino-Lione.
Salvini ha aggiunto che il Governo sta aspettando il rapporto sulla Tav e sui costi, poi prenderà una decisione. Infine, il Ministro ha sottolineato che il 2019 sarà un anno difficile se le previsioni economiche peggiori dovessero avverarsi. Ha aggiunto che è necessario il dialogo con i corpi intermedi e ha lanciato una frecciata alla Francia, per la questione dei gilet gialli, ammettendo che Macron avrebbe di sicuro risolto alcuni problemi del suo paese se si fosse preoccupato più dei francesi e meno dell'Italia.