Tutti quelli che credevano che in Italia il Partito Comunista fosse scomparso nel 1989, con la cosiddetta svolta della Bolognina compiuta dall’allora segretario Achille Occhetto, dovranno ricredersi dopo aver ascoltato le parole pronunciate questa mattina da Marco Rizzo, il noto politico di estrema sinistra divenuto da qualche anno segretario generale proprio del Partito Comunista. Ospite del talk show mattutino di La7, Coffee Break, Rizzo ha utilizzato parole durissime per commentare lo scontro in atto tra alcuni sindaci, soprattutto del Pd, e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sull’applicazione del Decreto Sicurezza, da poco convertito in legge dello Stato.

I primi cittadini, in pratica, minacciano la disobbedienza civile, ottenendo il plauso compatto di quasi tutte le forze politiche e sociali di sinistra, ad esclusione, però, proprio del Partito Comunista di Marco Rizzo, secondo il quale quella messa in scena dai sindaci di “pseudo sinistra” sul dl Sicurezza sarebbe solo “fuffa politica”.

Marco Rizzo all’attacco dei sindaci del Pd: ‘Non ne ho mai visto uno rompere il patto di Stabilità con l’Ue’

È un Marco Rizzo scatenato e in versione Lenin o, se preferite, Che Guevara, quello che si presenta di fronte alle telecamere di Coffee Break per discutere della spinosa vicenda che vede contrapposti alcuni sindaci di sinistra come Leoluca Orlando a Palermo, Luigi De Magistris a Napoli e Dario Nardella a Firenze, al vicepremier e leader della Lega Salvini sul decreto sicurezza.

Secondo Rizzo quanto sta accadendo sarebbe il paradigma dei motivi per cui “la sinistra è scomparsa o sta scomparendo” dall’Italia. Per prima cosa, i sindaci ribelli vengono accusati di stare facendo solo “campagna elettorale” e di non avere i requisiti legali per decidere se aprire o chiudere i porti (decisione spettante al ministro delle Infrastrutture).

Il segretario generale del Partito Comunista affonda immediatamente il colpo bollando questi primi cittadini come “sindaci di pseudosinistra” che nessuno ha mai visto battersi per rompere i “vincoli del pareggio di bilancio” imposti da Bruxelles, oppure impegnarsi in una battaglia contro i “grandi gruppi immobiliari che hanno decine di migliaia di alloggi sfitti”, in modo tale da assicurare il diritto alla casa a tutti.

‘Gramsci si sta rivoltando nella tomba. Il popolo nelle periferie vi odia’

Parole finalmente “di sinistra”, avrebbe certamente commentato il regista Nanni Moretti, in passato grande accusatore di quella classe dirigente proveniente proprio dalle fila del dissolto Partito Comunista. Ma Marco Rizzo ormai è un fiume ‘rosso’ in piena, Accusa i sindaci Pd di fare solo “propaganda” e “fuffa politica” e di fare un favore elettorale in questo modo a Matteo Salvini. Come nel caso, spiega Rizzo, delle recenti dichiarazioni di Maurizio Martina che, proponendo un referendum per abrogare il Decreto Sicurezza, lo porterà al 15%. Insomma, uno che di sinistra sicuramente se ne intendeva, Antonio Gramsci, si starebbe “rivoltando nella tomba”.

L’accusa mossa ai dirigenti Pd è quella di essere dei “fessi” che difendono solo i diritti civili che sono, secondo il segretario comunista, “i diritti della borghesia”. Insomma, la sinistra si avvia verso la sua “fine” perché il Pd “ha strizzato l’occhio” alle banche e ai poteri forti, mentre “il popolo delle periferie vi odia”.