Gianpiero Mughini, ospite su La 7 della trasmissione "L'Aria che tira", esprime il suo punto di vista su diverse questioni legate all'attualità politica italiana. Il primo pensiero lo riserva al Partito Democratico e alla sinistra in generale, usando parole pungenti: "Contro Berlusconi era facile fare l'alternativa. Prodi ha guidato una coalizione che stava contro di lui, metteva insieme comunisti, Verdi e così via. La sinistra è come se non esistesse oggi. A questo termine non ci tengo così tanto, a me basterebbe vedere una forza repubblicana ed europeista collaudata, con una classe politica di buon livello e io sarei strafelice.

Un'opposizione che deve tifare per lo spread non ha un gran vita". Poi il focus si è spostato su altre questioni come il reddito di cittadinanza e la politica estera.

Il reddito di cittadinanza

Dalle opposizioni si levano voci che parlano di una proposta non condivisa da Mughini: "Il referendum abrogativo è una sciocchezza. Non lo puoi lanciare dicendo 'non vi tocca nemmeno un centesimo' a quelli che stanno male".

"Il reddito di cittadinanza - prosegue - non è di destra, né di sinistra. Il reddito di inclusione in un Paese e per un Paese sviluppato che aiuti gli strati più bassi a soffrire meno è una misura buona Già il governo Gentiloni aveva inaugurato questa pista con il Rei, con cifre basse e una platea modesta".

Oggi, nelle mire del M5S, sono aumentate le somme e gli eventuali beneficiari e questo genera interrogativi nei pensieri di Mughini. "Adesso noi abbiamo i quattrini perché la platea sia meno modesta e il reddito più significativo e siano più chiari i criteri con cui lo dai senza incentivare lo stare sul divano? Beh questo è tutto da vedere".

Attorno al reddito di cittadinanza non manca una folta platea di persone che teme la creazione di sistemi tesi a truffare il sistema per riceverlo. "Questo Paese pensa di sé peggio di quel che siamo. Sproloquia di corruzione più di quanto ce ne sia. Detto questo, suscita un sospetto che il reddito di cittadinanza desti un grande entusiasmo nell’elettorato meridionale che nei tempi è andato dalla Democrazia Cristiana a Berlusconi ai 5 stelle a formazioni di sinistra.

"Suscita sospetti - prosegue - perché siamo all'inizio di una recessione. Non dobbiamo dimenticare che per l'anno prossimo ed i successivi c'è quella notiziuola dell'aumento dell'Iva che significa una mazzata sull'economia reale".

Il franco coloniale

Rispetto alle opinioni grilline che raccontano come il franco coloniale metta le ex colonie in una posizione economica sconveniente: "Io non so dire esattamente, perché di solito parlo delle cose che so, e non so se il franco coloniale nuoce ai Paesi africani", diche Mughini che poi, però, entra a gamba tesa sui rapporti tra i due Paesi: "A me fa orrore il litigio da comari, da taverna contro i cugini francesi. Nei loro confronti abbiamo un non piccolo debito.

Nel 1940 noi abbiamo dichiarato guerra alla spalle alla Francia che era stata piegata dagli stivali tedeschi. E adesso la vorrebbero piegare gli scarpini italiani. Noi stiamo moltiplicando gli attacchi. Anche loro hanno sbagliato, però sono nella posizione di poterne dire di più velenose. Noi siamo nella posizione di chi chiede dei soldi, mentre Francia e Germania sono il cuore dell’Europa moderna. Noi siamo tra i fondatori, ma ora appariamo come dei scavezzacollo irresponsabili".