Matteo Salvini alza i toni del confronto con i sindaci che minacciano di non applicare il decreto sicurezza - già ribattezzato decreto Salvini - e avverte di essere pronto ad inviare gli ispettori ministeriali nei comuni eventualmente coinvolti.

Dopo la sortita di Orlando e la solidarietà espressagli dai primi cittadini di altre città - Firenze, Napoli e Parma - nelle ultime ore le voci ciritiche verso il decreto Sicurezza si sono ampliate spingendo Salvini al duro attacco sferrato prima da Facebook e poi da Twitter.

Salvini: 'Amici dei clandestini, traditori degli Italiani'

E di fronte alle voci di dissenso che nella giornata di giovedì alimentavano il dibattito attorno al suo decreto, Salvini è intervenuto a gamba tesa, utilizzando lo strumento dei social e aggirando così i tempi della comunicazione istituzionale.

Prima con un tweet - dove scrive "Amici dei clandestini, traditori degli italiani" - e poi con un video su Facebook in diretta dalle piste da sci di Bormio dove Matteo Salvini sta trascorrendo i primi giorni del nuovo anno.

L'avvertimento ai sindaci che disapplicheranno la legge, arriva più o meno contestualmente alla rihiesta di dimissioni che lo stesso Ministro degli Interni ha rivolto ai primi cittadini critici sulle norme contenute nel decreto sicurezza.

Gruppo a cui nella giornata si è aggiunto, seppur con toni meno perentori di quelli espressi dai suoi colleghi, il Sindaco di Milano Beppe Sala, che si è limitato a chiedere una revisione della legge.

Decreto Salvini: Conte apre ai sindaci

Il tutto avveniva mentre da Palazzo Chigi, il Premier Conte mostrava segni di apertura nei confronti della richiesta di dialogo pervenuta da parte dei sindaci per voce del Presidente dell'Anci Decaro.

Il Presidente del Consiglio, nel tentativo di abbassare i toni dello scontro istituzionale che sempre di più stava prendendo corpo, per evitare il rischio di un'ulteriore irritazione quirinalizia, accoglieva la richiesta di incontro dei sindaci per rivedere la legge.

Non è da escludere che questo ammorbidimento nei toni del Governo, sia anche il frutto dei primi malumori espressi anche da alcuni sindaci pentastellati come quelli di Livorno e Pomezia, Nogarin e Zuccalà.

Anche perchè non mancano i dubbi di diversi costituzionalisti - come Sabino Cassese - che esprimono perplessità sulla legittimità costituzionale del decreto Salvini che - sempre secondo l'opinione dell'ex Giudice della Corte Costuzionale - confliggerebbe con una norma del 1998 che in materia di richiedenti asilo attribuirebbe agli stessi parità di diritti rispetto ai cittadini Italiani.

Un nodo giuridico che però, a quanto pare, Salvini avrebbe gia risolto optando per la risolutezza che gli è congeniale soprattutto sui temi a lui cari di sicurezza e immigrazione.