L'avvento di Matteo Salvini al Viminale, com'è noto, ha aperto una stagione di pungo di ferro dell'Italia nei confronti delle così dette Ong. La strategia dei "porti chiusi" ha destato un certo clamore a livello internazionale, ma anche aperto un dibattito interno piuttosto acceso. Questo non ha certo fatto indietreggiare il leader della Lega rispetto alle sue idee e Salvini non si fa intimorire neanche dall'ennesimo sviluppo legato alla questione nave Diciotti. Pare, infatti, che, come se non bastassero le vicende giudiziarie legate alla posizione del ministro del'Interno, sarebbero pronte ad essere avanzate delle richieste di risarcimento da parte dei migranti che, per giorni, sono rimasti a bordo della Diciotti, in attesa di trovare un porto sicuro in cui sbarcare.

Un'attesa generata dalla mancata accoglienza italiana, ragione per la quale sarebbe proprio l'Italia a dover rispondere eventualmente.

Richiesta di risarcimento corpose

A bordo della Diciotti viaggiavano quarantuno migranti, tra cui un minore. Presso il tribunale civile di Roma pare sia destinata ad essere presto presentata una richiesta di risarcimento all'Italia per aver lasciato in mare le persone in questione per diversi giorni. Protagonista della vicenda sarebbe uno studio legale che avrebbe chiesto per ciascun occupante della Diciotti che abbia inteso farlo una richiesta di risarcimento al presidente Conte ad al ministro Salvini pari ad una cifra oscillante tra i 42mila euro ed i 71mila.

Occorre ricordare che gli occupanti della nave Ong in transito Diciotti, alla fine, hanno avuto autorizzazione a sbarcare a Catania, trovando rifugio presso strutture che fanno capo all'associazione Baobab Experience.

Salvini non dà molto peso alla vicenda

Come nel suo costume il ministro dell'Interno Matteo Salvini non è sembrato dare molto peso alla questione.

La risposta arrivata non sembra prefigurare un cambio di strategia da parte del leader del Carroccio che dinnanzi alla richiesta di risarcimento risponde in maniera irridente: '"Permettetemi di rispondere con una grassa risata. Tutti nati il primo gennaio, tutti scomparsi, non prendessero in giro gli italiani. La pacchia è finita, i barconi non arrivano più, al massimo gli mandiamo un Bacio Perugina". Occorre precisare che il ricorso sarà presentato anche alla Corte Europe dei diritti dell'uomo di Strasburgo.