Il ruolo egemone, almeno a livello mediatico, della figura di Matteo Salvini, nei mesi scorsi, ha portato ad una commistione tra gli ambienti politici ed altri mondi che raramente si era vista. Tanti musicisti, personaggi dello spettacolo o figure affini hanno spese parole nei confronti del ministro dell'Interno. C'è chi lo ha la criticato ferocemente o ha apostrofato pesantemente persino i propri fan che facessero parte dell'elettorato della Lega, ma anche chi ha sposato il suo modo di pensare e di agire. Alla seconda fazione sembra iscriversi il cantautore Antonello Venditti che, nell'ambito di un'intervista rilasciata a Vanity Fair pur non dichiarando aperta stima nei confronti del ministro dell'Interno, certamente non pare manifestare disprezzo, anzi.

Il trasformismo di Salvini

Venditti, fornendo un giudizio su Salvini, sottolinea la sua capacità di comunicatore. La sua grande abilità, secondo l'autore di diversi successi della canzone italiana, sarebbe quella di riuscire a parlare e interpretare il linguaggio dell'epoca in cui vive. Una dote che, sempre secondo Antonello Venditti, ci si dovrebbe augurare possa presto capitare ad un giovane politico della sinistra. Una capacità che non si manifesta soltanto con l'espressione attraverso il linguaggio, ma anche in maniera visiva. Il cantautore fa un chiaro riferimento al fatto che indossare in maniera alternata i giubbotti o altri capi che fanno riferimento alle forze dell'ordine rappresenta uno strumento attraverso cui si riesce a mostrare un'indubbia capacità trasformista.

"Mette - ha detto Venditti - una felpa della Polizia e diventa poliziotto. Ha una capacità di immedesimazione fenomenale. E' credibile".

Salvini difeso da Venditti sul caso Diciotti

Gran parte del dissenso per Matteo Salvini arriva, invece, riguardo alla gestione dei migranti e alla decisa opposizione all'opera delle Ong. Non a caso è stata addirittura un'inchiesta sul suo conto in relazione al caso Diciotti.

Una vicenda su cui Venditti intende evidenziare quello che è il suo punto di vista: "Ha agito in nome di un superiore interesse nazionale, l'hanno capito tutti. Tutta Europa": Parole che, evidentemente, sono destinate a far discutere, a cui si aggiungono parole non troppo tenere riguardo alla procura che si è occupata del caso e di chi contesta l'operato del ministro: 'Le ragioni di chi grida allo scandalo sono deboli, perdenti, inutili.