Analizzando l'ultima rilevazione elettorale sondata dall'istituto Tecné e commissionata dall'entourage di Forza Italia, emergerebbero alcune importanti novità da prendere in esame. In premessa, specifichiamo che il seguente sondaggio è stato realizzato per la trasmissione 'Quarta Repubblica' di Nicola Porro su un campione probabilistico, stratificato e rappresentativo di 1000 soggetti, tutti maggiorenni, distribuiti su tutto il territorio nazionale, con un margine di errore statistico pari all'incirca al 3%.

M5S guadagna l'1,2% dei consensi, cala la Lega

Ebbene, da questa rilevazione diffusa sui media il primo di questo mese, si può notare come i Cinque Stelle stiano continuando a confermare, dal punto di vista elettorale, l'ottimo stato di salute di cui starebbero godendo in questa fase Politica. Proprio alle soglie delle elezioni europee che si terranno a maggio per il rinnovamento del Parlamento Europeo. Infatti, stando a questi ultimi dati consensuali, il progetto politico fondato da Beppe Grillo avrebbe guadagnato in una settimana l'1,2% delle preferenze nazionali, salendo così al ventuno per cento dei suffragi popolari. Lla Lega del vicepremier Matteo Salvini, invece, starebbe vivendo un momento di difficoltà.

Infatti, il Carroccio, negli ultimi sette giorni, secondo l'istituto di ricerca Tecnè, sarebbe sceso al di sotto del 32 per cento dei consensi nazionali, portandosi più precisamente al 31,9%. Complessivamente la maggioranza di governo gialloverde godrebbe, comunque, di un alto indice di gradimento popolare, dal momento che insieme, Lega e M5S, sfiorerebbero la soglia di preferenze elettorali del cinquantatré per cento (52,9%).

Sale solo Forza Italia, Fratelli d'Italia fermo al 4,6%

Per quanto concerne i movimenti politici che rappresentano l'attuale opposizione parlamentare, a parte Forza Italia, tutti gli altri partiti starebbero indietreggiando (o comunque i dati sarebbero rimasti pressoché invariati). Infatti, il movimento liberale di Silvio Berlusconi, nell'ultima settimana avrebbe guadagnato lo 0,2% dei consensi nazionali, portandosi di poco al di sopra del dodici per cento (12,1%).

Il Partito Democratico del nuovo segretario Nicola Zingaretti, invece, sarebbe sceso dal 20,9% al 20,1% dei voti nazionali. Infine, per quanto riguarda il movimento sovranista dell'ex ministro forzista Giorgia Meloni, esso non sarebbe né avanzato né avrebbe indietreggiato, dal momento che sarebbe rimasto inchiodato al 4,6% dei consensi nazionali. Tutti gli altri partiti politici minori, sommati insieme, sarebbero accreditati del 10,3% delle preferenze elettorali.