Il senatore della Lega Simone Pillon è stato condannato in primo grado per diffamazione dal giudice unico di Perugia. Andando maggiormente nei particolari e stando a quanto pubblicato in un articolo dell'agenzia Ansa, ora il politico leghista dovrà pagare 1500 euro di multa per diffamazione nei confronti del circolo LGBT Omphalos, oltre a un risarcimento di 30mila euro. Più specificatamente, nell'ambito di un convegno del Forum delle famiglie tenutosi ad Ascoli nel 2018, Pillon aveva decisamente criticato un'iniziativa contro l'omofobia fatta nel liceo Alessi dallo stesso circolo Lgbt.

Il senatore della Lega: 'Difendere le famiglie contro l'indottrinamento costa caro'

La reazione di Pillon non si è fatta attendere. Sempre stando a quanto riportato nel già citato articolo pubblicato dall'Ansa, il senatore della Lega ha commentato la notizia sostenendo praticamente che la 'difesa delle famiglie' costa assai caro a chi 'lotta contro l'indottrinamento'. Inoltre, lo stesso avvocato e politico leghista ha anche specificato che comunque la sentenza non è definitiva e la condanna risulta essere di primo grado. In tal modo Simone Pillon ha ricordato che ci potrà essere spazio per l'appello.

I contrasti tra 5 Stelle e Lega nel campo dei diritti Lgbt

La notizia della condanna di Pillon rientra nello scontro culturale che sta interessando alcune fazioni della Lega e i gruppi legati all'associazionismo Lgbt.

Bisogna ricordare inoltre che lo stesso senatore risulta essere uno degli esponenti del partito maggiormente legati alla visione ideologica di una destra cattolica e conservatrice. Gli alleati di Governo del Movimento 5 Stelle risultano invece schierati perlopiù sul fronte progressista dei diritti civili.

Oltre a ciò, non bisogna dimenticare che alcune settimane fa alcuni esponenti dei 5 Stelle avevano criticato la partecipazione di alcuni ministri leghisti al discusso meeting di Verona della destra cristiana internazionale, noto come Congresso Mondiale delle Famiglie.

D'altronde, alcuni giorni fa, lo stesso Vicepresidente del Consiglio pentastellato Luigi Di Maio aveva dichiarato che il Ministro dell'Interno e segretario della Lega Matteo Salvini si era alleato, in ambito europeo, con partiti politici legati a una visione del mondo di "estrema destra". Tali affermazioni hanno fatto alquanto discutere e sono state criticate dallo stesso segretario leghista.