Omonimia con scambio di persona o semplice profilo fake? Le indagini aiuteranno a capire cosa sia realmente accaduto, ma al momento si inizia a fare luce su una vicenda che aveva fatto molto discutere. Immediatamente dopo la richiesta di scarcerazione del gip nei confronti di Carola Rackete, era stato diffuso uno screenshot che raffigurava un post Facebook, pubblicato da Alessandra Vella (il nome del giudice), in cui si rallegrava per il fatto che fossero stati raggiunti 150.000 euro nella raccolta fondi a favore della Sea Watch. In tanti avevano gridato alla scandalo, ma secondo quelli che sono stati i primi accertamenti sulla vicenda quella schermata è caratterizzata da un fatto di fondo: non c'è alcun legame tra il gip e quel post.
Il legale ha già fatto sapere che si provvederà a denunciare quanti si sono premurati di diffondere qualcosa che, di fatto, ha dato adito alla diffusione di una fake news.
Va ricordato come la decisione del Gip su Carola Rackete avesse sollevato un polverone di polemiche, con il Ministro Salvini che non ha avuto particolari freni nel manifestare il proprio dissenso rispetto alla scelta di revocare la custodia cautelare per la comandante della Sea Watch.
David Puente smaschera le bufale
Il giornale on line Open, fondato da Enrico Mentana, si avvale della collaborazione di David Puente. Si tratta di uno dei maggiori esperti del settore "bufale",grazie alla sua capacità di smascherarle e rendere pubblico il fatto che una notizia sia fake.
Secondo, infatti, quelle che sono state le verifiche effettuate, grazie all'ausilio del legale del gip di Agrigento, è stato possibile mettere in rilievo il fatto che lo screenshot diffuso non apparterrebbe al giudice per le indagini preliminari della città siciliana, ma semplicemente ad una persona che ha lo stesso nome e cognome.
Smentita amicizia con Fabio Cavallo
Il post, raffigurato nello screenshot, ha data del 27 giugno e recita testualmente:"Sea Watch: raccolta fondi del mio amico Fabio Cavallo arrivata a 150.000 euro in 24h". Fabio Cavallo ha smentito qualsiasi tipo di vicinanza ad Alessandra Vella. A questo punto il dubbio che si annida attorno alla vicenda, dopo che il profilo raffigurato dalla schermata catturata è stato chiuso, è che si sia trattato o di un profilo fake creato ad arte per screditare la giudice o che, invece, la povera omonima travolta dagli insulti abbia scelto di oscurarlo.
Il legale del gip ha confermato che il profilo oggetto dello screen non appartiene alla sua assistita e saranno intraprese azioni legali nei confronti di chi ha diffuso sui social network quella che, a quanto pare, è stata una fake news.