Il viaggio attraverso l'Italia del segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, continua, ed oggi lo stesso si è recato presso le Cucine popolari di Bologna, site in via del Battiferro. Qui, ogni giorno, si sfamano i senzatetto, e la visita del segretario dei dem ha toccato anche la Ducati Motor Holding di Borgo Panigale, e a la Perla, azienda interessata quest'ultima da una seria crisi occupazionale. Altra tappa di Zingaretti è stato l'istituto "Ramazzini" di via Bentivoglio. Nel corso del suo tour, il numero uno del Pd è stato accompagnato dal presidente della Regione Emilia - Romagna, Stefano Bonaccini, e da Pietro Bussolati, che è il responsabile Imprese della segretaria dei dem, oltreché dal sindaco bolognese, Virginio Merola e dal responsabile della mensa, Roberto Morgantini.

Durante il corso della sua visita i giornalisti hanno chiesto a Zingaretti il suo parare sulla vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano, la cittadina romagnola finita al centro della cronaca per il caso degli affidi illeciti.

Il segretario Pd: 'Abbiamo querelato altri oltre a Di Maio'

Il segretario dei dem è molto rammaricato dell'atteggiamento che qualche politico sta avendo sulla vicenda di Bibbiano, ed è tornato a ribadire che il Partito Democratico non c'entra nulla con gli affidi illeciti. Come si ricorderà, infatti, nell'inchiesta della Procura è finito lo stesso sindaco di Bibbiano, che era iscritto proprio nel Pd, e questo è bastato a scatenare un putiferio di critiche sull'operato del partito, che è totalmente estraneo alla vicenda, così come anche ribadito dal segretario Nicola Zingaretti.

Lo stesso ha poi ricordato che il primo cittadino risulta solamente indagato per il reato di abuso d'ufficio, in quanto avrebbe concesso una sala all'associazione finita al centro dell'inchiesta. Zingaretti ha definito "sciacalli" chi cerca di raccattare voti sulla pelle dei bambini. Sarebbero poi partite anche querele, oltre che verso il vicepremier Luigi Di Maio, anche verso chi ha appeso gli striscioni a Napoli.

Zingaretti a la Perla: 'Andremo avanti finché non saranno ritirati i licenziamenti'

Nicola Zingaretti, come detto in apertura, ha fatto visita anche alle lavoratrici dell'azienda di tessuti la Perla, che sono ormai in sciopero dopo che la ditta per la quale lavorano ha inviato le lettere di licenziamento ad alcune dipendenti.

Zingaretti su questo punto è stato chiaro, dichiarando che nessuno si può permettere di inviare delle lettere che annunciano il licenziamento senza motivo. A tal proposito dobbiamo precisare, questo per dovere di cronaca, che l'azienda sarebbe in esubero di lavoratori. Il segretario dei dem ha detto che il partito sarà vicino a queste lavoratrici, e che la battaglia proseguirà fino a quando i licenziamenti non saranno ritirati.