Al governo giallo-rosso-viola con sono bastate più di quattro ore di vertice notturno a Palazzo Chigi per trovare la quadra sulla manovra economica. Tra poco infatti l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte dovrà approvare la nova legge di bilancio, ma non è ancora chiaro in che modo e dove verranno reperiti i fondi per finanziare il promesso taglio delle tasse sul lavoro. Secondo le indiscrezioni riportate da diversi organi di informazione, il Pd punterebbe ad un aumento, anche se selettivo, dell’iva. Ipotesi di lavoro vista però come fumo negli occhi sia dal M5S, sia soprattutto da Italia Viva di Matteo Renzi, sospettato ora dagli ex compagni del Pd di tramare per far saltare il banco del governo per andare ad elezioni anticipate.
Ma a sbarrare la strada del Conte Due c’è anche il macigno dello ius culturae, la cittadinanza ai figli dei migranti regolari. Il capo politico pentastellato Luigi Di Maio chiude la porta mettendo in difficoltà il Pd, spaccato sulle posizioni di Matteo Orfini da una parte e di Alessia Morani dall’altra.
M5S e Renzi uniti nella lotta contro l’aumento dell’iva voluto dal Pd
Sul tema del possibile aumento dell’iva per finanziare il taglio delle tasse sul lavoro, a fare la parte del cattivo sulla stampa è il Pd di Nicola Zingaretti. Il Viceministro dell’Economia in quota dem, Antonio Misiani, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, vorrebbe coprire la sforbiciata sulle tasse proprio con un aumento dell’iva, anche se ‘selettivo’.
Proposta che ha fatto letteralmente saltare sulla sedia i responsabili economici renziani Teresa Bellanova e Luigi Marattin. “Questo governo è nato a inizio settembre per fermare l’Iva e non può a fine settembre aumentare l’Iva. Noi così la manovra al Senato non la votiamo”, avrebbero minacciato i due. Posizione di fatto speculare rispetto a quella di Matteo Renzi secondo il quale “abbiamo fatto un governo per mandare a casa Salvini e non per aumentare l’iva”.
Battaglia contro l’aumento dell’iva sposata in toto anche da Luigi Di Maio. “L’iva non può aumentare, né nell’aliquota minima, né nell’intermedia, né in quelle più alte”, ha tagliato coro il leader M5S. Ma la risposta del Ministro dell’Economia Pd Gualtieri è stata decisa: “Questo governo è nato per fermare l’Iva ma anche per tagliare le tasse sul lavoro”.
Pd spaccato sullo ius culturae: Morani contraria, Orfini favorevole
Ma non è solo l’iva a turbare i sonni di Giuseppe Conte. Anche se non c’entra nulla con la manovra economica, c’è infatti un altro tema caldo sul tavolo di Palazzo Chigi: quello dello ius culturae. “Io credo che oggi non sia la priorità”, ha sentenziato il capo politico M5S. Una chiusura netta sulla cittadinanza ai figli dei migranti che risiedono regolarmente nel nostro Paese che, come spesso capita, ha spaccato il Pd. Se da una parte l’ex Presidente del Nazareno, Matteo Orfini, si è detto sicuro che sulla questione il Pd “non arretrerà”, dall’altra, la Sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Alessia Morani, frena decisamente bollando come un “errore” la riapertura del dibattito sullo ius culturae.