Il Governo Conte 2 sarà l'ultimo di questa legislatura. È quello che sembra emergere, provando ad unire i punti rappresentati dalle dichiarazioni che sono state rilasciate nelle ultime ore da due esponenti di spicco del Partito Democratico. Sia Nicola Zingaretti che Dario Franceschini hanno, infatti, dichiarato che qualora dovesse fallire l'esperienza dell'esecutivo giallorosso non potrà che essere il ritorno alle urne. Una conclusione che si può trarre attraverso parole che hanno comunque avuto concetti diversi. Da un lato il segretario ha sottolineato la necessità che, affinché stia in piedi, questo governo dovrà rappresentare uno strumento in grado di generare risultati per il Paese.
Dall'altro, invece, il Ministro dei Beni Culturali ha evidenziato come questo esecutivo vada preso, eventualmente, come un incubatatore di una possibile alleanza tra i dem ed i grillini in ottica di possibili elezioni, da considerare prospettiva qualora il governo Conte 2 finisse prima della fine della legislatura. Non sembrano, dunque, esserci i margini affinché, eventualmente, questo stesso Parlamento possa far vedere la luce ad un'eventuale nuovo esecutivo.
Zingaretti punta sui risultati
Nei giorni scorsi alcuni opinionisti politici non avevano mancato di sottolineare come, in questa fase, eventuali elezioni immediate potrebbero convenire soprattutto a Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti. Il primo saprebbe di avere una certa predominanza nel M5S rispetto a Di Maio nella corsa come candidato premier e, soprattutto, rischierebbe di avere l'approccio del segretario del Pd che, a sua volta, potrebbe avere l'interesse di affrontare Renzi in una fase in cui Italia Viva è ancora in fase organizzativa.
Tuttavia, in un'intervista rilasciata a Repubblica, lo stesso Zingaretti ha preferito non cancellare l'ipotesi elezioni all'orizzonte, ma affidarla ad altro tipo di eventuali motivazioni. "Io di certo non voglio votare. Però - riporta il quotidiano Open - pretendo che si governi bene e lealmente. Da segretario del Pd uso questo verbo non a caso.
Noi al governo restiamo solo finché produce risultati utili al Paese".
Franceschini sulla stessa lunghezza d'onda
Il Ministro Dario Franceschini, da più parti, viene considerato uno dei maggiori fautori dell'intesa Pd-M5s. Sempre secondo quanto riporta Open avrebbe manifestato a Carta Bianca un punto di vista simile. "Se - ha affermato - il Governo Conte 2 cadrà, si andrà a votare.
Dobbiamo trasformare questo Governo nell’incubatore di un’alleanza Pd-M5s". Parole che da una parte segnalano intenzione di allacciare ulteriormente i rapporti tra Pd e M5S, ma che sottointendono il fatto che, in caso di caduta di Conte, non si proverà a formare un nuovo esecutivo, ma si andrà alle urne.