Vittorio Sgarbi non si smentisce mai. Ospite venerdì sera nello studio di Otto e Mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, il parlamentare e noto critico d’arte ha attaccato il governo Conte senza utilizzare mezze misure. Per prima cosa ha pronosticato il disastro per l’alleanza giallorossa nelle prossime elezioni regionali in Umbria in programma domenica 27 ottobre. Poi, ha puntato il dito contro il fondatore del M5S, Beppe Grillo, ricordando l’indagine per violenza di gruppo su una ragazza aperta sul figlio.

Infine, si è letteralmente scatenato contro Giuseppe Conte, il due volte Presidente del Consiglio dipinto come una nullità che, invece di occupare la poltrona di Palazzo Chigi, dovrebbe svolgere un altro mestiere, come quello di maitre d’albergo ad esempio

Vittorio Sgarbi ospite di Otto e Mezzo

Durante la puntata di Otto e Mezzo, andata in onda venerdì 25 ottobre, la conduttrice Lilli Gruber ha chiesto a Vittorio Sgarbi, suo ospite insieme al giornalista Massimo Giannini, che cosa ne pensasse delle prossime elezioni umbre. Per lui non ci sono dubbi: “L’Umbria sarà una catastrofe per Pd e M5S che prenderanno meno del 30% e Salvini sfiorerà il 60%”. Il loro errore, ha aggiunto Sgarbi, è stato “pensare di mettersi insieme e raccogliere consenso”.

Insomma, i pentastellati sarebbero “finiti da tempo”. Altra previsione sgarbiana è quella sul possibile arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi: “Potrebbe esserci un governo tecnico a guida sua con la sponda di Berlusconi”.

L’attacco a Giuseppe Conte e al M5S

Lilli Gruber gli ha poi domandato un parere sul fatto che Salvini abbia accusato Conte di essere andato in Umbria ad incontrare l’imprenditore del cashmere Brunello Cucinelli, mentre lui i semplici operai.

“Cucinelli è un grande imprenditore che ha sempre avuto simpatia per Renzi”, lo ha assolto così Vittorio Sgarbi. Totalmente diverso, invece, il trattamento riservato a Giuseppe Conte, il quale sarebbe “un disperato, un trovatello. È uno che abbiamo ritenuto indispensabile, ma ci saranno almeno 20mila italiani che hanno le caratteristiche di Conte.

Bravi avvocati, con il fazzolettino bianco, adatti a fare i maitre d’albergo, che è la cosa che può fare meglio Conte. E infatti – ha proseguito Sgarbi nel suo atto d’accusa - suo suocero ha un albergo ed è un evasore fiscale da due milioni che dovrebbe essere in galera secondo la legge che ha in mente lui. Quindi non c’è niente che funziona nella vicenda umana e Politica di Conte. Non c’è storia, non c’è partito, non c’è credibilità. Niente, è una finzione - lo ha stroncato senza pietà - Carino, gradevole, una maschera, un portavoce, un nulla. D’altra parte - ha attaccato ancora Sgarbi - questo governo ha il padre di Di Maio indagato, i genitori di Renzi condannati, condannato il suocero di Conte con il patteggiamento e, ripeto, un’inchiesta, sia pure per presunto stupro, ma con avviso di garanzia, per il figlio di Grillo. Questa è la legalità? I 5 Stelle sono fuori da ogni regola rispetto alle loro a loro stessi. Hanno fatto dimettere Siri? Facciano dimettere anche Conte”.