Le elezioni Regionali tenutesi in Umbria domenica 27 ottobre, oltre a segnare la storica vittoria del centrodestra in una Regione ‘rossa’ da più di 50 anni, hanno probabilmente rappresentato anche uno spartiacque nella pur breve storia del M5S. Il Movimento guidato da Luigi Di Maio è infatti precipitato fino alla imbarazzante percentuale del 7,4%, ben distante dai fasti delle elezioni Politiche di appena un anno e mezzo fa, dove i pentastellati avevano ottenuto quasi il 33% dei consensi degli italiani. Tra i grillini nessuno parla. La loro delusione è stata affidata ad un post pubblicato sul loro blog in cui si dichiara fallito l’esperimento del patto civico con il Pd.

Uno dei pochi ad avere il coraggio di dire la sua è il senatore dissidente Gianluigi Paragone, già in rotta con i vertici dopo la scelta di formare il governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte. Nella sua lunga riflessione su Facebook, Paragone assolve Di Maio puntando invece il dito su Beppe grillo, Roberto Fico e, soprattutto, sul Premier, responsabili di aver voluto a tutti i costi questa alleanza disastrosa.

Gianluigi Paragone commenta su Fb i risultati delle elezioni in Umbria: ‘Disfatta’

“Al di là della maratona Mentana - commenta Gianlugi Paragone domenica sera durante una diretta Facebook - mi sembra che qui bastino 100 metri per capire la disfatta che c’è in Umbria. Il Pd, che lì ha rappresentato la storia Politica, crolla.

E noi che abbiamo fatto scoppiare il casino siamo sotto. È una disfatta. La cosa che mi fa arrabbiare - prosegue nel suo atto di accusa - è che questa sconfitta era prevedibile, ma era ancor più incredibile pensare che quel Movimento, che ha portato l’Umbria alle elezioni anticipate perché ha svelato il sistema del Pd, mettendoci la faccia in consiglio regionale per scoprire le vergogne della Sanitopoli, è stato costretto ad allearsi con il centrosinistra.

Quindi che razza di campagna elettorale puoi fare?”, si lascia andare ad un amarissimo sfogo.

Il senatore dissidente se la prende con Conte: ‘Sconfitta proprio sua’

“E infatti l’abbiamo pagata - si lamenta Paragone - non voglio fare la proiezione di quello che è accaduto in Umbria a Roma, però un dato lo voglio sottolineare: la mancanza di coerenza.

La cosa che più di tutte fa arrabbiare è il fatto che è stato il M5S a far uscire lo sporco e il marcio del sistema sanitario umbro. Quindi per logica non avremmo potuto fare una alleanza con il centrosinistra, candidando poi un Presidente vicino a Forza Italia. Il no ad accordi politici nazionali calati dall’alto ha fatto lievitare l’affluenza. Se fossimo andati da soli avremmo fatto più bella figura e avremmo forse schiacciato il Pd. Per far perdere Salvini bisogna fare bene il Movimento, bisogna essere noi. Poi supplica i suoi compagni del M5S di non addomesticarsi al Palazzo ma di “tornare ad essere Movimento”. Paragone non se la sente di accusare Luigi Di Maio “perché ancora una volta è quello che ci ha messo la faccia facendo pure la foto di Narni che sono sicuro non avrebbe mai voluto fare.

L’errore forse è stato di Conte, di Fico e anche di Grillo che continua ad insistere su questa alleanza. L’Umbria è la dimostrazione che quell’alleanza non ha senso. Penso che dopo questa legnata forse una riflessione la andremo a fare. Lì il popolo ci ha abbandonato. Luigi non ha rovinato il M5S, ha fatto errori come li abbiamo fatti tutti. Conte ci ha messo la faccia e questa è una sconfitta proprio sua. Ma dove è finito l’avvocato del popolo se va dal re del cachemire Cucinelli?”.