Nella puntata di questo 17 dicembre è stato ospite della trasmissione "DiMartedì" su La7 il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il quale si è soffermato su diversi aspetti di attualità Politica, rispondendo alle domande del conduttore Giovanni Floris, parlando delle prospettive dell'esecutivo, criticando l'opposizione e spiegando quelli che - a suo avviso - sono benefici della manovra economica.
Conte mette a confronto questo Governo col precedente e critica Salvini
All'inizio della sua intervista Conte ha detto: "In questo anno ho completato la visione della nostra Nazione, la vedo da una prospettiva nuova e privilegiata.
La amo sempre di più".
Di particolare rilevanza è stata la domanda di Floris a Conte sull'idea che si trovi a governare meglio oggi con il PD rispetto al passato assieme alla Lega, alla quale ha risposto: "Senza voler scontentare nessuno, dico che mi sento più confortevole con questo esecutivo (...) Abbiamo un progetto riformatore molto rigoroso e ben articolato di cui sono fermamente convinto. Stiamo conducendo un'azione di governo che ritengo anche molto incisiva. Lavoro stando in mezzo alla gente per farla riavvicinare alla politica, apprezzo molto la cultura delle regole. Come ho già detto, il mio cuore batte a sinistra, mi sono formato nel cattolicesimo democratico. In questo progetto politico sento maggiore consonanza".
Giuseppe Conte si è espresso su Matteo Salvini: "Il suo consenso sta scemando, lo vedo dagli ultimi sondaggi. Lui ha una macchina comunicativa molto aggressiva, anche nel linguaggio. Spinge molto sulle paure delle persone e quando si soffia su quel vento, questo si gonfia ma poi si sgonfia, è una parabola storica (...) Il linguaggio della Meloni e di Salvini non mi appartiene.
Io mi batterò perché ci sia una cura delle parole e per un linguaggio garbato, non possiamo chiedere rispetto ai cittadini se non diamo rispetto anche con le parole".
Conte ha anche rilevato: "Coi miei collaboratori abbiamo rivisto e riascoltato tutti i discorsi che ho fatto durante il mio primo Esecutivo nei vari incontri anche internazionali, se li dovessi ripubblicare oggi non dovrei cambiare nulla.
Ho sempre avuto rispetto della persona e lavorato nell'interesse generale".
Conte sulla manovra e sulla lotta all'evasione
Il presidente del Consiglio ha parlato anche di manovra economica: "Abbiamo evitato l'aumento dell'IVA per 23 miliardi. Fino a quando ci sarò, lotterò fino all'ultimo giorno contro l'evasione fiscale. Se non piace il piano anti-evasione cercate di mandarmi a casa (...) Essa frutterà molto, tanto che gli uffici del Mef non riescono nemmeno a stimare quanto riusciremo a ricavare". Aggiungendo poi di voler "reperire risorse per il 2021-2022. Senza andare ad aggravare i cittadini onesti, ricaveremo molto da questa lotta alla evasione, un gruzzolo di 100 miliardi, con i quali tagliare tasse del 20-30% (...) Abbiamo tre miliardi di quelli ricavati dal piano anti-evasione verranno destinati come super bonus alle tasche dei cittadini.
Secondo gli ultimi calcoli arriveremo a far trovare nei conti correnti sino a duemila euro sulla base degli acquisti, che si accumuleranno con i pagamenti digitalizzati (...) Solo dallo spread che non si alza più, abbiamo ricavato 7 miliardi di euro, e se in passato si alzava non era colpa mia (...) faremo una task force per realizzare una seria spending review, con me niente tagli lineari".
Sulla tenuta della maggioranza di governo, Conte ha affermato: "In frantumi? Stiamo lavorando molto bene". Precisando: "Abbiamo chiesto la fiducia su ventinove punti programmatici, è chiaro che dobbiamo individuare delle priorità. Non possiamo fare tutto insieme, a gennaio ci vedremo (...) Confido che nessuno voglia interrompere questa opportunità".
Poi, il premier ha risposto a una battuta di Matteo Renzi: "Mi hanno riferito che Renzi abbia parlato di bicchiere mezzo pieno, lo vedrà traboccante. Servirà una brocca da qui al 2023".
Conte su destra-sinistra, rapporto col M5S e sull'Europa
Poi Conte ha proseguito: "Destra e sinistra se parliamo di schematismi ideologici del Novecento, sono un po' superati. Ma in questo contesto si è creata una polarizzazione. Da un lato c'è una proposta delle forze attualmente all'opposizione, dall'altro quelle che stanno al Governo".
Su questo aspetto Floris ha chiesto: "Ma se all'opposizione c'è la destra, le forze di governo cosa sono?" E Conte ha risposto: "Chiamatele un po' come volete, è una questione di classificazioni, diciamo centrosinistra, ma questo rimette a vecchie formule".
Mentre sull'Emilia Romagna, chiamata al voto a gennaio, il premier ha detto: "E' un appuntamento elettorale importante, di cui non trascuro l'importanza. Sarà significativo, ma non è giusto dire che automaticamente tale risultato avrà conseguenze per il Governo. Io sicuramente non voterei per il centrodestra, ma per scegliere è prematuro in quanto le liste non si sono ancora formate".
Riguardo al M5S, Conte ha detto: "Avevo accettato di fare anche il ministro come indipendente perché c'era stata una scelta europeista anche critica che io rivendico: l'Italia in Europa deve fare proposte (...) Io offro alla mia maggioranza un europeismo critico, non fideistico, che difende gli interessi nazionali ma in un confronto duro, serrato e costruttivo.
L'Italia in Europa ha il diritto di andare e fare proposte critiche (...) Con Beppe Grillo, quando ci ho parlato, ho percepito che c'era grande sintonia sull'idea che avevamo l'occasione storica di creare un'Italia più verde e con una migliore qualità di vita delle persone".