Lunedì 20 gennaio prossimo la Giunta per le Immunità del Senato, riunita per discutere il caso Gregoretti, dovrà pronunciarsi sulla concessione o meno dell’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. Il leader della Lega, come noto, è accusato dal Tribunale dei Ministri di Catania del reato di sequestro di persona per aver chiuso i porti italiani per alcuni giorni, nel luglio scorso, alla nave Gregoretti della nostra Marina, insieme al suo carico umano di migranti. La decisione di non rinviare il voto in Giunta, presa con il voto decisivo della Presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia, ha contribuito a scaldare ancora di più gli animi.

La Casellati è stata accusata di non essere super partes e ne sono state chieste addirittura le dimissioni. Nella furiosa polemica si inserisce anche il giornalista Nicola Porro, il quale accusa Pd e M5S di volersi liberare di Salvini per via giudiziaria, ma solo dopo le elezioni Regionali in Emilia-Romagna.

Nicola Porro sul caso Gregoretti: ‘Sinistra e grillini non vogliono processo a Salvini durante le elezioni’

“I giallorossi vogliono Matteo Salvini in galera per sequestro di persona, ma non vogliono farlo vedere prima delle elezioni in Emilia Romagna”. Nicola Porro titola così la prima parte della sua quotidiana Zuppa di Porro di sabato 18 gennaio. “I giornali non sono di sinistra. Sono i giornalisti di sinistra - introduce così il caso Gregoretti - ed è incredibile come oggi in maniera plastica vediamo quel lato sinistro dei nostri giornalisti che è più forte di loro.

Sono ancora figli di quell’Italia in cui se non eri di sinistra non eri intelligente. La cosa fondamentale - decide di entrare nel merito - è che ieri c’è stato un grande bisticcio parlamentare per il voto a Salvini. Voto ovviamente non elettorale, ma per l’autorizzazione a procedere. In realtà - spiega Porro - dovevano esprimersi entro 30 giorni dal ricevimento delle carte in Parlamento, perché la Giunta decida se è o no suscettibile di processo il senatore Salvini per la questione della Gregoretti.

Però, cosa è successo, si erano messi tutti d’accordo per il 20 di gennaio. Ma c’è un piccolo problema: che il 20 gennaio arriva prima del 26, data delle elezioni in Emilia-Romagna. La sinistra e i grillini non volevano banalmente che il ‘processo’ a Salvini in commissione si facesse in concomitanza con la campagna elettorale”.

‘Sanno perfettamente che gli italiani sul caso Gregoretti stanno con Salvini’

“Il punto fondamentale, mi chiedo - Porro prosegue ad illustrare la sua versione del caso Gregoretti - è per quale motivo dovrebbero aver paura delle loro azioni? Se sono convinti che Salvini debba essere processato per sequestro di persona, se sono convinti con le Sardine che tutti gli italiani sono contro questo atteggiamento becero e tremendo di Salvini, perché non portarlo come oggetto della loro attenzione? In realtà, loro sanno perfettamente che gli italiani su questa vicenda stanno con lui, perché è difficile spiegare che deve andare a processo da solo, cosa che invece non è successa quando ci fu il caso Diciotti.

Ed è anche difficile per una certa sinistra far capire che Salvini deve andare a processo per aver tenuto in mare, sopra ad una barca italiana, per quattro giorni, degli immigrati che non stabiliscono di entrare in Italia grazie alle politiche delle Ong, ma attraverso una scelta del Ministero dell’Interno e del governo italiano”.

‘Vogliono mandarlo a processo per la Gregoretti, ma che non si veda’

“Ma su questo i politici pensano che agli italiani non piaccia e quindi non vogliono farlo e se la sono presa con la Casellati - Nicola Porro cita le polemiche contro l’esponente berlusconiana - con il Presidente del Senato che ieri ha permesso la decisione che si andasse al voto il 20 gennaio. Ma lunedì probabilmente neanche si andrà al voto - questo il suo sospetto - perché questi non voteranno per l’autorizzazione a procedere.

Vogliono che si proceda ma non votano per l’autorizzazione. In un mondo normale questa roba qui sarebbe descritta dai giornali come una grande contraddizione della sinistra e del M5S. Invece sui giornali il caso Gregoretti è vissuto come Salvini che vuole farsi la campagna elettorale. Ma lui probabilmente a processo non vorrebbe andarci. Solo che questi ce lo vogliono mandare, ma che non si veda. Condannarlo, eliminarlo dalla scena Politica grazie alla legge Severino, ma senza farlo sapere agli italiani”.