Giorgia Meloni, nel corso di Dritto e rovescio, ha commentato a caldo l'esito del Consiglio Europeo terminato qualche ora prima criticando duramente l'ipotesi che possa essere già stata trovata un'intesa che fra le altre misure includa anche il ricorso al Mes pur senza condizionalità e solo per le spese sanitarie. Le parole della leader di Fratelli d'Italia hanno avuto un tenore molto diverso da quelle di Giuseppe Conte che, poco prima, aveva annunciato con soddisfazione il fatto che in Europa si fossero fatti dei passi in avanti nell'idea di fronteggiare in maniera comune l'emergenza economica e sanitaria in atto.

Nel corso dell'intervista con Paolo Del Debbio, la Meloni ha manifestato tutto il suo dissenso rispetto al fatto che il Premier sarebbe pronto a ratificare un pull di interventi che comprenda anche il Mes seppur come già ribadito senza condizionalità.

Giuseppe Conte soddisfatto per l'unità d'intenti in Europa

Il premier Giuseppe Conte ha manifestato soddisfazione per il fatto che l'Europa abbia intrapreso la strada di voler lavorare di comune accordo ad un Recovery Fund. La videoconferenza dei leader Ue tenutasi ieri ha infatti portato ad un primo accordo su un trittico di interventi. Il riferimento va al Mes, alle garanzie della Bei e al fondo Sure per i cassaintegrati. Proprio sulla prima misura il dibattito politico è destinato ad infiammarsi, considerato che il Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati rappresentava uno scenario da scongiurare secondo diverse componenti politiche soprattutto all'opposizione.

Anche senza condizionalità.

A Dritto e Rovescio si è parlato di Mes

Giorgia Meloni, nel corso della trasmissione condotta da Paolo Del Debbio, è tornata a spiegare quello che, a suo avviso, è il funzionamento del Mes. "Nel Fondo Salva Stati l'Italia - ha evidenziato - ha messo 15 miliardi di euro. Quello che l'Europa ci propone è di prendere in prestito 36 miliardi di euro che noi dovremmo restituire con gli interessi".

In sostanza la Meloni non ravvisa il vantaggio di dover pagare qualsiasi tipo di sovrapprezzo su una somma che, in buona parte, era già di provenienza italiana. La leader di Fratelli d'Italia ha così rinnovato il proprio scetticismo rispetto alla possibilità che il Mes possa essere utilizzato con condizionalità limitata. "Il direttore del Fondo Salva Stati - ha aggiunto - ha detto in un'intervista che le condizioni light durano un anno".

In ragione di ciò, secondo Giorgia Meloni il Meccanismo Europeo di Stabilità dovrebbe essere visto come una trappola per topi in cui i 36 miliardi senza i vincoli del passato rappresentano il formaggio che potrebbe attrarre il "topo", destinato a farsi intrappolare dalla tagliola. Il topo neanche a dirlo sarebbe l'Italia.

Lo scenario peggiore per la Meloni sarebbe quello di non riuscire a rispettare i patti per via dell'alto debito pubblico per finire con il commissariamento della Politica e dell'economia di Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea andando a delineare un destino già visto in un'altra nazione europea che la numero uno di Fratelli d'Italia ha citato nel corso del proprio intervento: "Fra un anno - ha tuonato la Meloni - ti entra la troika dentro casa.

In Grecia è aumentata anche la mortalità infantile. La Grecia ha dovuto dare via tutti i suoi gioielli di famiglia e le infrastrutture strategiche. Curiosamente ora sono tutte di proprietà tedesche".

"Conte - ha concluso - non avrebbe mai dovuto firmare un presunto accordo in cui c'era il Fondo Salva Stati senza che ci fossero gli eurobond, ma pare sia quello che ha fatto stasera".