Il Copasir vuole far luce su due situazioni che si annidano attorno all'emergenza Coronavirus: l'app Immuni e e il documentato secreato sull'epidemia. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica italiana proverà a vederci chiaro con una richiesta di audizione per il Ministro della Salute Roberto Speranza, dell'Innovazione Paola Pisano, del direttore del Dis Gennaro Vecchione e del vicedirettore per la cybersicurezza del Dis Roberto Baldoni. L'azione del Copasir è già partita, considerato che il presidente del Comitato Raffaele Volpi ha fatto sapere che provvederà ad ottenere l'immediata acquisizione del discusso documento secretato.

Esisterebbe un report di 55 pagine basato sul modello di Wuhan

Il modus operandi del Copasir è emerso dopo la riunione finalizzata ad approfondire tutti i temi legati alla pandemia Covid-19. Le azioni del Comitato dipenderebbero dalle sopraggiunte e rilevate connessioni tra l'emergenza determinata dal Covid-19 e le implicazioni con la sicurezza della Repubblica legate alle circostanze connesse con la difficile fase storica segnata dal coronavirus. Il Copasir ha, perciò, annunciato l'intenzione di intensificare il numero delle proprie convocazioni e con esse anche il ciclo delle attività connesse. Sotto la lente d'ingrandimento ci sarebbe un report di 55 pagine che viene convenzionalmente etichettato come "documento secretato".

Un documento nel quale tecnici e scienziati avrebbero elaborato grafici sulla possibile evoluzione del contagio in Italia basato sui modelli derivati dall'esperienza di Wuhan, città cinese dove tutto è partito. La prima versione sarebbe stata compilata il 12 marzo e avrebbe avuto aggiornamenti fino al 4 marzo.

In Italia ci sarebbero potuti essere 800.000 morti

Il contenuto del testo è stato riassunto da Tgcom24, riprendendo quanto svelato dal Corriere della Sera .Le proiezioni più catastrofiche, contenute nel documento secretato, avrebbero anticipato la possibilità che il tasso di contagiosità (R0) sarebbe pouto arrivare fino a 2.

Le previsioni prefiguravano uno scenario che, senza lockdown, avrebbe causato in Italia tra i 600.000 e gli 800.000 morti.

Catastrofe determinata, verosimilmente, anche da un possibile collasso del sistema sanitario e da una saturazione delle terapie intensive, al momento, scongiurata grazie soprattutto alle restrizioni disposta dai decreti annunciati dal premier Giuseppe Conte. Pare, inoltre, che il piano non sia mai stato reso noto per evitare la diffusione del panico. Il Copasir si occuperà anche di valutare le eventuali criticità legate alla sicurezza derivanti dalla possibile adozione dell'App Immuni come strumento della fase 2 per tracciare gli spostamenti dei cittadini.

App Immuni: timore per il destino dei dati

Attorno all'App di tracciamento anti-contagio c'è la volontà di fugare i dubbi di quanti immaginano possa essere messa in pericolo la privacy di chi la utilizza. A ciò si aggiunge il timore che le informazioni archiviate possano finire nelle mani di terzi. Il Copasir vuole fare in modo che le perplessità vengano cancellate, anche qualora l'installazione dell'applicazione possa essere volontaria e non obbligatoria per la circolazione. Si vuole, perciò, fare in modo che gli eventuali privati che vengano in possesso di un'enorme mole di dati sensibili facciano in modo che non diventino di dominio di governi stranieri o di entità che possano trarne beneficio.