Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 30 aprile il decreto legge presentato dalla ministra dell'Innovazione Paola Pisano, che definisce le norme di applicazione dell'App Immuni . L'uso dell'App è stato molto discusso nei giorni scorsi dai mass media, in quanto ritenuto uno strumento di controllo di massa 'azzardato' per via della violazione della privacy. Per il Governo invece, oggi diventa uno strumento essenziale per la Fase 2, in quanto utile al rilevamento dei contatti fisici dei nuovi positivi. L'articolo 6 del decreto sull'App creata da Bending Spoons, delimita dei punti essenziali circoscritti dal Garante della Privacy Antonello Soro; gli stessi sono ancora in fase di valutazione tecnica dettagliata.

Il modulo di rilevazione si attiverà, come previsto dal decreto, soltanto se si arriverà al 60% delle adesioni (considerata dagli esperti come soglia minima). Secondo la Ministra Paola Pisano, però, "se anche l'applicazione venisse scaricata dal 25-30% degli italiani, si avrebbe una buona resa". Al fine della 'rifinitura' dei punti essenziali per l'avvio definitivo del disegno di legge, il Copasir riceverà nei prossimi giorni la ministra Pisano e il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa. Intanto, in attesa delle nuove regole, possiamo già evidenziare quali saranno le modalità per scaricare l'App Immuni, l'uso e le caratteristiche della stessa.

Norme sulle modalità di applicazione del decreto

I parametri sui quali verte il decreto del 30 aprile, ai fini dell'applicazione governativa dell'App Immuni, sono molti e vanno ben chiariti. Innanzitutto, occorre precisare che il servizio App sarà gratuito e del tutto facoltativo; per chi non la volesse non ci sarebbe nessuna conseguenza, né alcun obbligo.

Coloro che vorranno scaricare Immuni sul proprio dispositivo mobile potranno farlo solo dopo aver dato un "consenso informativo". Il cittadino interessato all'App dovrà ricevere in maniera chiara e dettagliata tutte le informazioni relative alla finalità, al trattamento e alla durata dei dati; questo al fine del raggiungimento della piena consapevolezza sulla stessa.

Norme sulla privacy

Per quanto riguarda la privacy, il decreto sancisce all' App l'obbligo alla riservatezza e il divieto assoluto alla diffusione del trattamento dei dati. Il sistema operativo non potrà in nessun caso accedere ai dati personali della persona, come ad esempio "rubrica" o "numeri telefonici". Nel database del sistema dovranno essere raccolti esclusivamente i dati che permettono a Immuni di avvisare l'utente qualora fosse entrato in contatto con un 'positivo'. I contatti tra i dispositivi mobili dovranno essere tracciati con Bluetooth e non dovranno permettere la localizzazione geografica degli stessi. Gli utenti non dovranno registrarsi all'App con un nome, in quanto l'identificazione degli stessi dovrà avvenire tramite un codice anonimo personale.

La durata prevista dal decreto

Il sistema operativo di tracciamento dei contatti più stretti dovrà essere controllato da una nuova piattaforma istituita dal Ministero della Salute. Tutti i dati registrati negli apparecchi mobili dovranno essere eliminati a fine emergenza Covid-19, in ogni caso, come previsto dal decreto, entro e non oltre il 31 dicembre 2020, giorno in cui l'App Immuni dovrà chiudere tutto.