La Giunta per l'immunità del Senato non ha accordato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms. Il riferimento va all'accusa nei confronti del leader della Lega per "sequestro di persona" risalente ai tempi della sua esperienza da ministro dell'Interno. Fanno discutere, però, le dichiarazioni rilasciate dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Riccardi che, secondo quanto scritto da Il Messaggero, ha ammesso di avere subito pressioni affinché votasse seguendo la stessa linea della maggioranza. La senatrice, però, ha mantenuto fede a quella che è stata la sua direzione contraria a quella della maggioranza, manifestando preferenza per la non autorizzazione a procedere.
Italia Viva si è astenuta su Open Arms
Quello della Open Arms è un fatto simile ad altri legati alla Politica dei "porti chiusi" messa in atto da Matteo Salvini quando era a capo del Viminale e che sono finiti sotto la lente d'ingrandimento delle procure. Il leghista, infatti, per diversi giorni vietò che 164 migranti potessero sbarcare in Italia. La Giunta per l'immunità del Senato ha votato per non dare autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex Ministro dell'Interno. Tredici i voti a favore del numero uno della Lega, sette, invece, quelli che hanno manifestato parere positivo per il rinvio a giudizio.
Nell'economia del primo step superato da Matteo Salvini sono state decisive alcune posizioni.
Quella, ad esempio, di Matteo Renzi e del suo partito Italia Viva che ha scelto di astenersi dalla votazione. A sostegno dell'ex ,inistro dell'Interno si è schierata, invece, Alessandra Riccardi. La senatrice dopo il voto della Giunta ha preferito assumersi le proprie responsabilità, sottolineando di aver agito nel mondo in cui ha ritenuto più opportuno in base all'applicazione della legge.
Riccardi vota come per la Diciotti
Qualche mese fa Matteo Salvini non era stato processato per il caso DIciotti. In quel caso fu decisivo il voto del Movimento 5 Stelle che, all'epoca, governava con la Lega. Per la senatrice pentastellata sembrano esserci grosse similitudine tra le due vicende. "Anche qui - ha spiegato la Ricciardi all'Adnkronos - sussisteva l'azione di governo nel perseguimento della politica dei flussi migratori".
L'esponente grillina ha sottolineato, inoltre, come abbia ricevuto diversi messaggi da Vito Crimi. L'obiettivo del capo politico grillino era sensibilizzare la Riccardi del fatto che un eventuale voto in dissenso rispetto al filone governativo avrebbe aperto un nuovo fronte di possibile discordia in seno alla maggioranza.
Fa notizia un passaggio dell'intervista rilasciata e riportata dall'edizione online de Il Messaggero. La domanda che viene rivolta alla senatrice Riccardi è piuttosto precisa. "Si è sentita - le hanno chiesto - minacciata da Crimi?". La risposta riportata: "Si, ma con me queste cose non funzionano".