Gianluigi Paragone non crede all'Unione Europea e preferirebbe che l’Italia ne uscisse per poter così stampare direttamente la propria moneta. Il senatore ex M5S, ora nel gruppo Misto, ribadisce quelle che sono da tempo le sue convinzioni sull'Ue durante un’intervista concessa a Francesco Specchia di Libero. Paragone non sembra avere dubbi sul fatto che gli aiuti economici promessi dai partner europei, compreso il famigerato “bazooka” della Banca centrale, non arriveranno mai nelle casse dei lavoratori italiani. Il senatore anticipa anche quello che potrebbe essere il nome del suo nuovo partito: Italexit.

Gianluigi Paragone invoca un referendum sull'euro

È lo stesso Paragone a condividere sul suo sito internet, ilparagone.it, un ampio stralcio della lunga intervista rilasciata al collega di Libero Francesco Specchia (Paragone è anche giornalista ndr). Già dal titolo scelto si intuiscono chiaramente le sue intenzioni. “Per lasciare l’Ue ci vogliono le pa...”, mette nero su bianco l’ex pentastellato. Secondo Paragone fondare un partito adesso rappresenterebbe l'occasione migliore per verificare cosa pensino gli italiani dell'Ue e anche per mettere in piedi un referendum sull'uscita dall'euro, promesso più volte da molti ma mai fatto.

Paragone e il suo nuovo partito: ‘Non so se si chiamerà Italexit’

Insomma, Gianluigi Paragone invoca un referendum sull’euro come mezzo democratico per stabilire quale sia il sentimento più diffuso del popolo italiano. Ma aggiunge di essere pronto a prendere atto del suo risultato, qualsiasi esso sia, pro o contro questa Europa bollata come “al servizio delle banche”.

Per quanto riguarda il nome della sua nuova formazione Politica, Paragone si schermisce dicendo che ancora non sa se si chiamerà Italexit. Subito dopo arriva l’ammissione di essere “in contatto con Nigel Farage. Il leader del partito britannico pro Brexit UKIP. Inevitabile anche la stoccata nei confronti di Matteo Renzi: “Se fa il 4% noi faremo molto di più”.

‘Germania si appropria di tutto e lascia agli altri le briciole’

Passando a discutere dell’Unione europea, Paragone non arretra di un millimetro dalle sue posizioni intransigenti. A suo modo di vedere, infatti, la Ue non starebbe facendo niente a parte degli inutili “proclami”. La colpa del malfunzionamento della macchina europea sarebbe della Germania che si approprierebbe di qualsiasi cosa lasciando agli altri solo "briciole”. Paragone non è affatto convinto che l’Ue “ci riempirà di soldi”, il “bazooka” non funzionerà e noi italiani “quei soldi non li vedremo mai”. A guadagnarci, insomma, sarebbero come sempre le banche e le élite. Il senatore ribadisce di non credere nella Ue. E allora, conclude, “a questo punto io esco direttamente dall'Europa, m’informo degli strumenti che ho a disposizione e stampo moneta”.