Marco Travaglio, nel suo consueto editoriale su Il Fatto Quotidiano, torna a parlare del ministro della Giustizia Bonafede, del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e delle scarcerazioni di alcuni criminali d'alto profilo in relazione all'emergenza coronavirus. Si tratta di temi che, da tempo, sono oggetto di significativi approfondimenti da parte della trasmissione Non è l'Arena. Il direttore, nella sua analisi dei fatti, tira in ballo sia il conduttore Massimo Giletti, sia il segretario della Lega Matteo Salvini. L'articolo in questione si intitola "Processi somari".

Un gioco di parole per evidenziare, a suo giudizio, l'infondatezza degli attacchi al guardasigilli.

Travaglio ironizza sul nome della trasmissione: 'Non è l'Arena, è Salvini'

In alcuni passaggi del suo articolo si nota una vena critica nei confronti del programma della rete di Urbano Cairo. Non a caso il giornalista definisce la trasmissione ironicamente "Non è l'Arena, è Salvini". Sottolinea come, negli ultimi due mesi, la trasmissione di Massimo Giletti abbia passato al setaccio i fatti che hanno riguardato la nomina al Dap del magistrato Francesco Basentini e il ruolo del ministro Alfonso Bonafede. Non a caso non manca di evidenziare ironicamente come l'analisi della situazione abbia riguardato anche "i loro parenti vivi o morti fino al sesto grado".

Travaglio sottolinea che la circolare ministeriale non ha scarcerato nessuno

Travaglio sottolinea come, sulla situazione, siano partiti processi mediatici e politici "inutili" nei confronti del ministro della Giustizia. Parole dure le riserva anche alla commissione Antimafia, definita dal giornalista come un qualcosa ridotto "a succursale di casa Giletti (ma senza Salvini)".

Una definizione a cui aggiunge la locuzione "senza Salvini". Un'aggiunta non casuale, tenuto conto che Travaglio sottolinea come il leader della Lega sarebbe "latitante da due anni" perché non vorrebbe rispondere sui presunti legami con la malavita di alcuni compagni di partito. Dopo l'attacco a Giletti e Salvini, Travaglio definisce tutta la vicenda "balle, fuffa e armi di distrazione di massa per colpire il ministro".

Il direttore del Fatto Quotidiano scrive inoltre che le scarcerazioni dei boss non sarebbero dipese dalla circolare di Bonafede del 21 marzo come, a suo avviso, qualcuno vorrebbe far credere per colpire il ministro. "Non c'entrano nulla - sottolinea il giornalista - anche se molti giudici se ne sono fatti scudo per dare sfogo ai loro uzzoli decarceratorii".