Una banda di trafficanti di migranti è stata arrestata e sgominata nella notte tra lunedì 7 e martedì 8 settembre. Le 18 persone sospettate di gestire un traffico illegale di migranti dalla Libia alle coste italiane sono quasi tutte di origine eritrea. Alcune di loro sono riuscite a sottrarsi agli arresti compiuti dalla Squadra mobile di Palermo, ma i presunti criminali operavano soprattutto tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Gravissimi i reati contestati agli arrestati, ai quali si aggiunge il sospetto, riportato da diversi organi di stampa, che la banda possa aver fatto lucrosi affari anche con i migranti sbarcati poi in Italia nel 2018 con la nave militare Diciotti.

Vicenda che costò un'indagine giudiziaria all'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini che commenta la notizia sui suoi canali social.

Arrestata banda di trafficanti di migranti che operava tra la Libia e l'Italia

L'operazione che ha portato a spiccare 18 mandati di cattura è stata condotta la scorsa notte dagli agenti di polizia della Squadra mobile di Palermo. I destinatari sono soprattutto cittadini eritrei che operavano tra la Lombardia e il Friuli. Di questi, quattro risultano ancora latitanti, probabilmente all'estero.

La testimonianza dei migranti della Diciotti

I migranti arrivati nel nostro Paese, e ascoltati dalle forze dell'ordine, avrebbero anche fatto i nomi di cinque persone in particolare.

Ma sono proprio quelli sbarcati dalla nave Diciotti ad aver riconosciuto nelle foto segnaletiche un uomo che si fa chiamare Abduselam, anche lui eritreo, età di circa 30 anni e con una "voce stridula", hanno riferito i testimoni. Secondo le indagini condotte dagli inquirenti italiani, supportati dai colleghi olandesi, Abduselam gestirebbe tre centri di prigionia in Libia: due in Tripolitania, a Bani Walid e Ash-Shwayrif, e l'altro a Cufra, in Cirenaica.

La reazione di Matteo Salvini

La notizia dei presunti trafficanti anche dei migranti della Diciotti, induce Matteo Salvini a commentare la vicenda sui suoi canali social.

"Sgominata a Palermo una banda di trafficanti di esseri umani: organizzava partenze dall'Africa ma anche fughe dai centri di accoglienza italiani", scrive su Twitter il leader della Lega.

"Il sospetto è che la banda avesse fatto affari perfino sugli immigrati fatti sbarcare dalla Diciotti, un'altra vicenda che per qualcuno doveva costarmi l'ennesimo processo", aggiunge polemicamente, affermando di essere "sempre più orgoglioso di andare in tribunale a Catania, il prossimo 3 ottobre, e ribadire che difendere l'Italia e i suoi confini non è un reato ma un dovere".