Lo staff di Donald J Trump ha deciso di non sospendere lo spot contro il candidato del Democratic Party Joe Biden. La notizia è stata resa nota dal portavoce della campagna del candidato repubblicano, Tim Murtaugh.
Proprio pochi giorni fa lo staff di Biden aveva invece optato per la sospensione dello spot anti-Trump a seguito della notizia che annunciava la positività al Covid-19 dello stesso attuale presidente degli Stati Uniti D'America e della sua compagna, la first lady Melania Trump.
Le motivazioni dello staff di Trump e il discorso di Biden in Michigan
Tim Murtaugh ha motivato il rifiuto della sospensione dello spot critico verso Joe Biden spiegando come venerdì 2 ottobre lo stesso politico dem abbia duramente attaccato Trump: l'attacco è avvenuto durante un comizio in Michigan nel corso del quale il candidato dei democratici ha decisamente criticato l'attuale presidente su temi molti delicati quali quelli dell'occupazione, dell'economia e della previdenza: "Joe Biden ha usato venerdì il suo comizio in Michigan per attaccare ripetutamente il presidente sulla previdenza, sull'economia, sull'occupazione ed ora vuole il merito di essere magnanimo?", ha sottolineato il portavoce della campagna di Trump, Tim Murtaugh.
La positività al Coronavirus del presidente e la cancellazione del secondo dibattito presidenziale
Come già ricordato, lo staff di Joe Biden ha invece deciso di sospendere lo spot critico nei confronti dell'attuale presidente degli States. Tale decisione è arrivata a seguito della notizia della positività al Covid-19 del candidato del GOP e di Melania Trump, news resa nota su Twitter dallo stesso attuale presidente Usa.
La first lady e il candidato repubblicano si sono sottoposti al tampone a seguito della scoperta della positività della giovane consigliera Hope Hicks.
La notizia della positività al Covid-19 di Trump avrà delle importanti ripercussioni elettorali, tra cui la cancellazione di un comizio previsto in Florida. Tale evento risultava cruciale in quanto lo stato sudorientale degli States è da considerarsi un "swing state", ovvero sia uno degli Stati con voto ancora tutto da decidere. Molto probabilmente sarà statuita anche la cancellazione del secondo dibattito presidenziale in presenza previsto per il 15 ottobre del 2020.