Giuseppe Conte torna a essere a tutti gli effetti un docente universitario e lo fa tenendo una lectio magistralis all’Università di Firenze. La lezione, dal titolo “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia. Lezioni dalla pandemia”, ripercorre alcune fasi dell'ultimo anno: dalla scoperta della coppia cinese risultata positiva a Covid-19 a Roma nel gennaio 2020 ai primi focolai nei Comuni di Codogno e Vo’ Euganeo, dai provvedimenti restrittivi fino al raggiungimento dell’accordo con l’Europa sul "next generation eu".

La sua lectio magistralis è stata un mix di descrizioni cronologiche degli eventi pandemici e di riferimenti storici, filosofici e giuridici.

È stata un invito, che Conte rivolge agli studenti, a cogliere le opportunità date dalla pandemia, a pensare a quale modello di Europa vorrebbero e ad analizzare sempre gli eventi con spirito critico.

Il professor Conte, ordinario di diritto privato, introduce la lezione premettendo di non voler entrare nel merito delle decisioni prese dal suo Governo nel corso della pandemia, ma di voler ricavare da essa delle riflessioni da proiettare nella dimensione europea e internazionale.

Conte parla della difficoltà di limitare la libertà di circolazione, tutelata dalla Costituzione, e della complessità di salvaguardare l’economia a seguito delle restrizioni. La gestione della pandemia ha imposto, secondo la sua esperienza, scelte che divide in tre tipologie: di contenuto, di metodo e procedimentali.

Scelte di contenuto

Le scelte di contenuto, che Conte definisce anche teleologiche, sono legate a tutte le azioni di valutazione del caso. L'ex Premier è partito da una base: “Nella nostra Carta costituzionale il diritto alla salute è l’unico ad essere espressamente definito come 'fondamentale'. La salute e la vita umana meritano le più elevate tutele anche perché sono condizioni preliminari per potere godere degli altri diritti".

Poi ha aggiunto “La tutela prioritaria della salute ha consentito di difendere meglio anche il tessuto produttivo del Paese ”.

Scelte di metodo

“Gli interventi adottati per il contenimento del virus sono ispirati al principio di precauzione. Quest’ultimo è stato assunto come strumento politico di gestione del rischio, basato su evidenze scientifiche, adeguato a tutelare il valore primario della salute dei cittadini”.

“Questo metodo - aggiunge Conte - è stato sempre più affinato fino a portare alla classificazione delle zone rispetto alla loro situazione epidemiologica.”

Scelte procedimentali

Su questo tipo di scelta l’ex Premier fa una premessa: “La Costituzione non conosce un’esplicita disciplina dello stato di emergenza rispetto ad altri Paesi”. Dunque la scelta più complessa, racconta Conte, fu legata alla riflessione su quali fossero le modalità procedimentali più idonee per prendere provvedimenti controla Covid. “Un evento come la pandemia rischia di alterare in modo significativo l’equilibrio tra i diversi poteri dello Stato, rischiando di mettere a dura prova la solidità stessa di un sistema democratico”.

Ed è a questo punto della lectio magistralis che Conte parla della scelta di adottare i decreti legge (da cui derivano i dpcm), le ordinanze, gli stati di emergenza e del fatto di aver sempre coinvolto in queste decisioni il Parlamento e le istituzioni locali per non alterare l’equilibrio sopra citato.

Rapporto scienza-politica

Poi Conte spiega che, durante la pandemia, non è mai mancato il confronto con gli organismi sanitari competenti quali l’Istituto Superiore di Sanità e il Consiglio Superiore di Sanità.

“Questo confronto è stato insistentemente cercato dal Governo per offrire una base di evidenza scientifica alle valutazione politiche di volta in volta effettuate. Alla Politica però spetta l’assunzione finale di responsabilità perchè è la politica che ha l’onore di operare una valutazione complessiva degli interessi in gioco”, ha detto l'ex premier.

Futuro dell’Unione Europea e giovani

Conte ha dedicato gli ultimi venti minuti della lezione al futuro dell’Unione Europea e ai giovani.

L’ex premier ha parlato della necessità di un’Europa maggiormente coesa e dell’importanza di coinvolgere i giovani in un dibattito sul futuro dell’Unione Europa. Conte ha sottolineato il grande valore che il piano di investimento “next generation eu” potrà avere dal punto di vista sociale ed economico.

Nella parte conclusiva della lectio magistralis si rivolge direttamente agli studenti: “Ciascuno di voi saprà trarre da questa pandemia lezioni anche più profonde delle mie, dunque personali e per questo autentiche. Da parte mia ho scoperto di appartenere ad una grande comunità nazionale. Non dismettete mai quella sana attitudine di approfondire le vostre conoscenze. Non lasciatevi intimorire dall’incertezza e dal dubbio. Il dubbio è il motore della conoscenza scientifica”.