Pierluigi Bersani rivendica la scelta della sinistra di aver sostenuto il governo guidato da Giuseppe Conte. L’ex segretario del Pd è protagonista di un duro scontro verbale con il giornalista Alessandro De Angelis. Entrambi sono ospiti di Piazzapulita, il talk show di La7 condotto tutti i giovedì sera da Corrado Formigli. A poche ore dall’annuncio delle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario Dem, De Angelis punta il dito contro la scelta della sinistra italiana di sostenere il Conte II, ma la replica di Bersani è piccata: “C’è stato un pregiudizio negativo del Paese verso un premier che è stato massacrato tutti i giorni”.

De Angelis accusa Bersani: ‘I porti sono rimasti chiusi come ai tempi di Salvini’

Alessandro De Angelis critica apertamente il fatto di non aver visto negli ultimi anni “tutta questa sinistra”. E cita come esempio quello del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, durante il processo a Catania contro Matteo Salvini per sequestro di persona, avrebbe affermato davanti ai pm che “c’è stata continuità nella gestione dell’immigrazione” tra i casi Diciotti (Conte I) e Ocean Viking (Conte II). “Cioè, le segnalo Bersani, che i porti sono rimasti chiusi, come erano chiusi ai tempi di Salvini, anche con il Conte II, una cosa non di sinistra”, attacca il giornalista. “Stai dicendo una cosa non vera, è stata corretta la norma”, risponde secco Bersani.

“I decreti sicurezza con i porti chiusi non c’entrano niente”, ribatte però De Angelis, che elenca anche altre rinunce fatte a suo dire dalla sinistra per soddisfare il “pregiudizio ideologico” del M5S, loro ex alleato di governo.

Pierluigi Bersani perde la pazienza: ‘Canea contro Conte perché poco di sinistra?’

“Tutta questa canea contro Conte di un anno e mezzo è stata perché era troppo poco di sinistra?”, comincia a perdere la pazienza Bersani.

“Ma la sinistra si è consegnata a una stabilità senz’anima e infatti il governo è caduto. È di sinistra raccattare i responsabili?”, insiste però il giornalista. Bersani replica bollando le parole appena pronunciate da De Angelis come “valutazioni oniriche”. Secondo l’ex segretario Dem, non si può assolutamente affermare che Conte abbia acquistato popolarità solo per il fatto che il Pd “ha detto che è bravo”.

Se invece gli avesse detto che era “cattivo”, ironizza Bersani, “ne prendeva di più”, nel senso che ora sarebbe ancora più popolare.

‘Conte non è un abusivo’

De Angelis prova a obiettare di non aver voluto dire questo. Ma il suo interlocutore non se ne dà per inteso è prosegue nel suo sfogo. “Adesso diventa che Conte ce lo siamo inventati noi (inteso come sinistra)”, alza il tono Bersani. L’ex premier a suo giudizio “è andato avanti per forza propria” perché “non è un abusivo” e “piace a un pezzo di Paese, a quel pezzo di Paese che non conta”. Bersani rimprovera alla sinistra il fatto di affermare che “Conte mi porta via i voti”, mentre invece dovrebbe farsi un esame di coscienza interno per decidere come muoversi in futuro.

“Non devo giustificare il fatto che abbiamo sostenuto Conte - attacca ancora Bersani - ora ditemi voi perché non andava bene. C’è stato un pregiudizio negativo del Paese verso un premier che è stato massacrato tutti i giorni”.