Evitare inutili allarmismi, soprattutto se si rifanno a una lettura superficiale dei dati. Il ministero della Salute ha cercato di sgomberare il campo dalle polemiche scaturite dal report diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle minacce derivanti dal consumo di carni rosse. Un invito alla prudenza che non è bastato a rassicurare gli animi delle parti che a giusto titolo invocano immediata chiarezza. Produttori danneggiati e consumatori impauriti hanno affollato il dibattito sulla sicurezza alimentare. In particolare i primi, così come certificato da Confesercenti, in appena 24 ore di distanza dalla pubblicazione della notizia sulle proprietà letali delle carni rosse, hanno subito una contrazione delle vendite pari al 20%.
Una frenata forse inevitabile ma che non comprometterà le abitudini care ai tanti italiani che ogni giorno fanno tappa in macelleria. Gli italiani, da buoni inventori della dieta mediterranea, mangiano carne rossa già in quantità ben al di sotto della soglia limite. Secondo Assocarni infatti, il “consumo settimanale è meno della metà dei quantitativi individuati come potenzialmente a rischio cancerogeno dallo studio” OMS.