La popolazione femminile africana è particolarmente colpita dall’HIV. Tutti i tentativi di protezione sanitaria, come pillole o gel vaginali, non hanno avuto successo a causa di una scarsa aderenza alla terapia da parte delle donne. Parliamo di una popolazione dove gli uomini spesso rifiutano di indossare il preservativo. Le organizzazione sanitarie mondiali stanno moltiplicando gli sforzi per controllare questo problema. Adesso arriva un anello al silicone, contenente un farmaco che riduce le infezioni del 30%. Come primo passo, sembra molto incoraggiante.
L’HIV, il virus dell'immunodeficienza umana
L’HIV, dall’inglese Human Immunodeficiency Virus, è l'agente responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Scoperto negli anni ’80, inizialmente associato a specifici gruppi, omosessuali e tossicodipendenti, si è poi raggiunta la consapevolezza che chiunque può essere esposto a questo virus, neonati compresi. Attualmente ci sono più di 37 milioni di persone in tutto il mondo sieropositive all’HIV, più della metà sono donne e una percentuale molto elevata vive nell’Africa subsahariana. In base alle attuali conoscenze, ci sono due ceppi di HIV, HIV-1 - prevalentemente localizzato in Europa, America e Africa centrale, e HIV-2 - presente in Africa occidentale e Asia.
Sono disponibili molte terapie per cui ora è possibile convivere normalmente con questa malattia. Tuttavia queste terapie devono accompagnare la vita del paziente senza alcuna interruzione. Non ci sono ancora farmaci che riescono a debellare la malattia. Quelli attualmente usati hanno costi che non tutti si possono permettere.
Ed è proprio il caso dei Paesi sottosviluppati che da una parte hanno un numero elevato di infettati da HIV e dall’altra poche risorse per potersi curare.
Un anello salvavita
Ha completato due studi di Fase III – chiamati Aspire - un dispositivo intrauterino, sviluppato dall’International Partership for Microbicides. Si tratta di un anello vaginale, non invasivo e discreto, tanto che la donna può anche non comunicarlo al partner.
Questo anello di silicone contiene un farmaco contro l’HIV, la dapivirina, che viene rilasciato costantemente per un periodo di 5 anni. Questo farmaco è in grado di bloccare la replicazione del virus nelle cellule umane. È quanto è stato presentato al Croi (Conference on retrovirus and opportunistic infections) di Boston, ma prima questi risultati erano stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine. In pratica questo dispositivo, testato su un campione di 4.500 donne africane, ha funzionato, con una riduzione del 30% delle infezioni.
Ci sono due aspetti importanti in questa notizia, la prima è l’occasione che ora avranno le donne africane di poter proteggersi dall’HIV con un costo di 5 dollari per un lungo periodo, e la seconda è il concetto stesso di dispositivo che ora assicura una protezione del 30% ma non si può escludere una sua evoluzione e quindi una maggiore efficacia nei prossimi anni.