Orecchio ricresce su braccio. No, non è l’effetto di una fuga di radiazioni nucleari o la scena di qualche film di fantascienza o horror. Bensì, è la nuova frontiera della scienza e della chirurgia, con l’ausilio delle cellule staminali. Autori sempre loro, i cinesi, alla conquista anche di questo campo. A riuscire in quest’impresa è stato il chirurgo cinese Guo Shuzhong, dell’ospedale di Sian, nella provincia dello Shaanxi. Il dottor Shunzhong ha fatto ricrescere un orecchio su un braccio di un paziente che ne era menomato dopo un brutto incidente d’auto.
Il tutto, grazie alle cellule staminali. In questo modo, il chirurgo cinese riuscirà a ricucirglielo come se fosse nuovo. Ma, soprattutto, naturale, della stessa pelle del paziente e non una protesi artificiale. Scopriamone di più anche con l’ausilio di un video.
Orecchio ricresce su un braccio, la nuova frontiera delle cellule staminali
Le generalità del paziente, il cui orecchio è stato fatto ricrescere su un braccio mediante cellule staminali, sono rimaste anonime. Ma quanto al chirurgo cinese, si sa che non è nuovo a questi prodigi medici. Infatti, già dieci anni fa eseguì una straordinaria protesi facciale. Ma come è riuscito il dottor Shunzhong a far ricrescere sul braccio l’orecchio del paziente?
Mediante cellule altamente specializzate impiantate sull'arto del soggetto dopo aver ricevuto, in vitro, istruzioni genetiche di comportamento. E’ in pratica come se tali cellule staminali abbiano eseguito degli ordini impartitegli in laboratorio. Il tutto, anche grazie al sangue del paziente irrorato nell'area interessata.
Così, è cresciuta nuova cartilagine e poi si è creato l’orecchio come da programma di Shunzhong. Ecco un video dimostrativo:
Orecchio su braccio mediante cellule staminali, tutto al naturale
Come dicevamo, oltre alla grandiosità del fatto che l’orecchio sia ricresciuto su un braccio, altro punto molto importante è che tutto sia naturale. Visto che il sangue, le cellule e la cartilagine sono del paziente stesso.
E quando l’orecchio sarà trapiantato, sarà subito riconosciuto dal suo organismo. Senza rischi di rigetto. Una grande frontiera si apre dinanzi a noi, grazie alle tanto vituperate – almeno in Italia - cellule staminali.