Domani 7 aprile l’Organizzazione Mondiale della Sanità – conosciuta anche con l’acronimo Oms – compie gli anni e per ricordarlo proprio quel giorno è stata istituita la Giornata Mondiale della Salute. Per l’occasione, l’Oms ha voluto dedicare il tema della giornata alla Depressione, malattia in costante crescita. I dati diramati dall’Oms sulla depressione sono spaventosi: nel mondo ne soffrono 322 milioni di persone, quindi quasi 5 persone su 100 (ovvero un’incidenza sulla popolazione mondiale pari al 4,4%). Solo nell’ultimo decennio, la depressione ha aumentato la propria incidenza sulla popolazione mondiale del 18,4%.

Ma quali sono le fasce d’età che rischiano di più? E come è messa l’Italia? Vediamolo di seguito.

Le aree del Mondo e le fasce d’età che soffrono di più di depressione

Secondo i dati diramati dall’Oms, quasi la metà della popolazione mondiale afflitta da depressione vive in Asia Sud-Orientale e in Occidente. Per quanto riguarda le fasce d’età, la più a rischio è quella che va dai 55 ai 74 anni. Con una differenza di genere: il 7,5% delle donne di quella età rischiano di cadere in depressione, mentre per gli uomini il 5,5%. Gli anziani sono particolarmente a rischio giacché trovandosi nel crepuscolo della propria vita, hanno meno stimoli a reagire. Soprattutto se vedovi e vivono da soli. E l'anziano rischia anche di più di ammalarsi e morire, giacché evita anche di curarsi, non vedendo particolari prospettive di vita davanti a lui.

E qui i cari che gli stanno vicino possono fare molto nel stimolarlo e motivarlo. La situazione della depressione peggiora quando l’anziano patisce anche patologie croniche.

Depressione, la situazione in Italia

Per quanto concerne il nostro Paese, tra gli ultra 65enni il 20% soffre di depressione, ovviamente a vari livelli di gravità.

E anche qui l’età avanzata incide molto, anche perché il nostro è un popolo “vecchio”, nel quale su 60 milioni di persone, 10 sono anziani. Per quanto concerne i suicidi spinti da depressione, l’Italia sta meglio rispetto alle statistiche di altri Paesi. Tuttavia, parliamo pur sempre di 4mila suicidi l’anno. La condizione economica precaria sta senza dubbio contribuendo non poco per queste statistiche. Importante dunque, secondo il prof. Trabucchi dell’Università di Tor Vergata, che Oms abbia dedicato alla depressione una giornata.