Recentemente sono stati pubblicati diversi lavori sugli effetti salutistici dell’estratto acquoso di una particolare mela, la mela Annurca. Si tratta dei risultati di una ricerca iniziata da qualche anno presso il Dipartimento di Farmacia, dell’Università Federico II di Napoli, e coordinata dal Direttore, prof. Ettore Novellino. I risultati di un trial clinico su 250 pazienti, in doppio cieco, evidenziano una riduzione dei livelli di colesterolo e delle LDL, paragonabili ai farmaci comunemente indicati a questo scopo. E, del tutto inatteso, anche un innalzamento dei livelli di HDL.

Una mela al giorno toglie il medico di torno

Quante volte abbiamo sentito questo detto popolare, e non sono mancate le evidenze scientifiche a supporto di questa massima. Ma al Dipartimento di Farmacia, dell’Università Federico II di Napoli, si sono focalizzati su una specifica varietà di mela, coltivata da millenni nell'area che circonda il lago d’Averno, a due passi dall’Università. Si tratta della varietà Annurca, frutto dal colore rosso con una polpa bianca, croccante e compatta, estremamente aromatica.

Lo studio clinico è stato effettuato su 250 soggetti sani, con una lieve ipercolesterolemia. I volontari sono stati suddivisi in 5 gruppi da 50 individui ciascuno, 28 uomini e 22 donne. Tra le oltre 7000 varietà di mele presenti nei vari Paesi, i ricercatori ne hanno selezionato 5.

Ogni gruppo doveva mangiare un frutto al giorno (circa 200 gr) scelto tra la Golden Delicious del Trentino, o una sua variante, la Red Delicious, creata nel 1921; la Granny Smith, di origine australiana e la Fuji, varietà di origine Giapponese. Il quinto gruppo doveva mangiare la varietà Annurca, due frutti al giorno data le dimensioni più ridotte (100 gr).

Per 8 settimane tutti i volontari hanno consumato le loro mele, mantenendo la loro consueta dieta ma sottoponendosi ad un monitoraggio dei loro parametri ematici, in primo luogo colesterolo e lipoproteine, LDL e HDL.

Risultato: solo il gruppo che aveva mangiato la varietà Annurca aveva fatto registrare una riduzione dell’8,3% del colesterolo e del 14,5% delle LDL, ma anche un innalzamento delle HDL del 15.2%.

Questi risultati sono stati pubblicati su Journal of the Science of Food and Agriculture. Un secondo studio, pubblicato su Journal of Medicinal Food, descrive i risultati di un trial clinico su dei volontari invitati a prendere, per 12 settimane, due capsule al giorno di un estratto acquoso di mela Annurca. I risultati ottenuti sono paragonabili agli effetti di 40 mg di simvastatina o 10 mg di atorvastatina ma con un’azione anche sulle HDL. Infatti, al termine del trattamento il colesterolo totale era ridotto del 24,9%, le LDL si erano ridotte del 37,6% mentre si osservava un aumento delle HDL del 49,3%.

La mela Annurca

Si tratta di una varietà campana davvero insolita, anche se coltivata da millenni e recentemente detentrice della denominazione IGP.

Il suo nome deriva da “Mala Orcula”, ovvero il lago “dell’Orco, sede degli Inferi” (da Plinio il Vecchio, 23 d.c.) - nella zona che circonda il lago d’Averno, vicino Pozzuoli. Il frutto completa la sua maturazione non sull’albero, come le altre mele, ma a terra. A metà settembre, subito dopo la raccolta, le mele vengono stese su appositi “melai” - un letto di paglia - e lasciati al sole. Dopo 15 giorni la parte esposta assume una colorazione rossa. Le mele vengono così girate e lasciate esposte dall’altra parte. In questo modo la superficie della mela si colora uniformemente del caratteristico colore rosso.

Questa procedura, evidentemente, è possibile grazie alla presenza nel frutto di sostanze che lo proteggono da ogni forma di degradazione. La mela Annurca è ricchissima di vitamine, minerali, fibre e polifenoli, in particolare le procianidine a cui vengono attribuiti gli effetti salutistici descritti sopra.