Sempre più vicine all'assoluto e a quello che un tempo era considerato impensabile, scienza e tecnologia medica fanno passi da gigante, nel tentativo di trarre ogni più piccolo segreto, dalle potenzialità infinite che potrebbero regalarci le cellule staminali. Queste unità biologiche, identificate con gli studi sul midollo osseo nel 1963, si sono scoperte avere la capacità di autorinnovarsi e replicarsi all'infinito. Presi dalla speranza che potessero rigenerare quelle malate e guarire i casi disperati, dalla disgrazia di Davide Vannoni e il suo viaggio in Ucraina nel tentativo di curare l'emiparesi facciale che lo aveva colpito, nasce il metodo Stamina.

Convinto di avere fra le mani il potenziale curativo assoluto, ha riacceso le speranze di molti soggetti colpiti da ictus, parkison, sclerosi e altre gravi forme di malattie, su quella che poteva diventare la nuova branca della medicina rigenerativa, indirizzata alla guarigione.

Morti: staminali per ridare la vita

Così, chiusosi quel capitolo che sembrava utilizzato come business ai danni della collettività, in quanto dimostrato inutile a curare le molte malattie elencate, ogni tanto si riaccende la speranza volta a nuovi studi, incentrati alle qualità rigenerative e replicanti di queste cellule dalle 'uova d'oro'. Da qui si è passati al progetto sponsorizzato dalla statunitense BioQuark Inc e portato avanti ad Anupim, in India, presso l'Ospedale Revita Life Sciences.

L'esperimento in fase di realizzazione prende il nome di ReAnima e dalla stessa parola sembra non ci voglia tanto a comprenderne l'esplicito significato, in quanto si propone di ridare la vita a persone colpite da morte cerebrale. Questa parola, considerata orribile per lo stato vegetativo che induce la persone, permette comunque di mantenere sotto controllo tulle le funzioni primarie, tenendole in vita, se aiutate dal sostegno di macchinari perennemente 'in funzione'.

Resuscitare i morti è utopia?

Ridare la vita, riportare in vita, resurrezione e resuscitare i morti, sono parole scioccanti in quanto fino ad oggi, come culto del nostro 'Credo' cristiano, è stato sempre considerato possibile solo grazie all'intercessione di Dio. Non si pensi quindi che l'esperimento ReAnima, utilizzante cellule staminali con la speranza di riportare in vita i morti, intenda davvero rimettere in piedi una persona ormai deceduta.

La riuscita di questo esperimento finora è sembrato impossibile, ma le prospettive di rigenerare piccole parti del cervello umano, che potrebbero lentamente riparare i danni di un'apparente morte cerebrale, potrebbe essere la strada giusta che ci avvicina al 'creatore'. Se vuoi rimanere aggiornato su notizie di cronaca, gossip, lavoro, tecnologia, scienza e quant'altro, clicca sulla parola "Segui" presente nella pagina.