Una nuova allerta alimentare è stata pubblicata dal Ministero della Salute in merito al ritiro di un lotto di pasta di semola bio. Sono sempre di più le segnalazioni in merito a cibi che contengono parassiti o batteri, molto spesso si tratta di prodotti industriali come nel caso del lotto interessato quest’oggi. Si tratta dell'ennesimo caso alimentare in questi primi due mesi del nuovo anno. L'ultimo avviso del dicastero italiano risale al mese di gennaio, quando fu ritirata dal mercato la farina di grano duro del marchio Gorfini Azienda Agricola.

Pasta ritirata dal mercato per presenza di batteri

Il lotto ritirato è il numero L171295089 con data di scadenza 14 marzo 2020. Si tratta della confezione da 3 chilogrammi delle pipe rigate 135 bio della marca Valbio. La motivazione dietro al ritiro è legata alla presenza di parassiti. Il Ministero informa anche che il lotto ritirato è stato prodotto dalla ditta Valdigrano di Flavio Pagani presso lo stabilimento Valbio situato in via Borsellino 35/37 a Rovato (BS). Chiunque trovi negli scaffali della propria cucina il pacco di pasta in questione, secondo quanto comunica il Ministero della Salute, deve immediatamente riportarlo nel punto vendita in cui è stato acquistato e non consumarlo. Il negozio provvederà al rimborso o alla sostituzione.

I rischi per la salute

Solo da inizio anno, sono stati segnalati numerosi casi di cibi contaminati da batteri e potenzialmente pericolosi per la salute. Nonostante i sempre maggiori controlli, ogni anno, esiste il 30% di possibilità di imbattersi in una tossinfezioni alimentare, data appunto da cibi infetti. La maggior parte delle volte le contaminazioni da batteri interessano cibi freschi, latticini e carni ma non è detto che non possano riguardare prodotti industriali come la pasta della Valbio.

I rischi per la salute esistono: cibandosi di prodotti con batteri si incorre in fastidiosi sintomi come diarrea, vomito, febbre e disturbi gastrointestinali. Nel peggiore dei casi l’organismo può essere invaso dall’Escherichia coli che può diventare patogeno o da Staphylococcus aeurus, oltre ai più conosciuti Bacillus cereus e Listeria monocytogenes, che può causare persino aborti ma la maggior parte delle volte si trova in particolare nelle carni o prodotti latteo caseari.

Il pericolo nell’ingerire cibi con batteri dunque c’è e i sintomi possono manifestarsi poche ore dopo o fino ad un massimo di 48 ore. Per questo motivo chi si accorge di possedere un lotto richiamato dal Ministero, dovrebbe portare subito il prodotto dove è stato acquistato.