A Torino si è verificata una vicenda molto particolare che ha visto coinvolto un paziente affetto da Sindrome di Prune-Belly. Si tratta di una malattia rara che, in italiano, viene anche chiamata Sindrome della pancia a prugna. Il perché si chiama così, deriva dal fatto che la pancia ha un aspetto grinzoso, che la fa assomigliare, per l'appunto, ad una prugna. La malattia colpisce principalmente gli uomini ed è diagnosticata durante un'ecografia prenatale. Per far capire la rarità di questa sindrome, viene colpito un individuo ogni 30 mila circa.

L'uomo è stato costretto a causa di questa malattia a sottoporsi ad un trapianto di reni senza l'anestesia totale. L'ospedale in cui ha avuto luogo l'intervento è il Molinette.

Perché la malattia ha richiesto il trapianto di reni senza anestesia?

Per chi non lo sapesse, la Sindrome della pancia a prugna comporta problemi alle vie urinarie, oltre che ad altre malformazioni, come l'assenza di muscoli addominali. Nei casi più gravi, si può prevedere una ricostruzione chirurgica anche se, al momento, non sono note le cause della patologia. Il trapianto di reni, nonostante l'assenza dell'anestesia totale, è avvenuto con successo, secondo quanto riportato dai medici. Infatti, quanto accaduto ha lasciato molti a bocca aperta e, al termine dell'intervento, sono arrivate le prime parole di coloro che hanno reso possibile tutto ciò.

È stato confermato che è stata una manovra molto complessa e, a causa di un'aggravante dovuta ad un'altra malformazione, quella del torace, che avrebbe potuto causare un'insufficienza respiratoria. Di conseguenza, i medici si sono sentiti obbligati a procedere senza l'anestesia classica che porta il paziente ad addormentarsi.

La soluzione è stata trovata e consiste nell'effettuare un'anestesia combinata peridurale e spinale. La tecnica di operazione è stata perfezionata da Fabio Gobbi, un anestesista appartenente all'equipe medica del dottor Pier Paolo Donadio. Il paziente ha 40 anni e, al momento, è degente nel reparto di Nefrologia. L'ospedale Molinette è famoso proprio per i trapianti di reni.

Negli ultimi dieci anni, infatti, sono state fatte ben 250 operazioni a pazienti affetti da questa sindrome. Ovviamente, la soluzione adottata può aprire nuovi orizzonti nell'ambito della medicina, dando la possibilità di fare anestesie locali con rischi molto minori. Infatti, spesso, la prima preoccupazione di un'operazione è proprio la prima fase, ovvero addormentare colui che a breve finirà sotto il bisturi.