Quest'anno il picco dell'influenza si dovrebbe verificare alla fine del mese di gennaio. In particolare nella seconda settimana del mese di gennaio si è assistito a un aumento repentino dei casi di influenza. Si tratta dei dati che emergono dall'ultimo bollettino Influnet pubblicato dall'Istituto superiore di Sanità, relativo alla sorveglianza epidemiologica dell'influenza.

I dati Influnet sull'Influenza

Nello specifico, stando agli ultimi dati Influnet sull'influenza, nella seconda settimana di gennaio oltre 421mila persone hanno contratto la sindrome influenzale, quasi 100mila in più rispetto alla settimana precedente.

In totale al momento risultano 2.246.000 i casi di influenza diagnosticati. In particolare Antonino Bella, responsabile della sorveglianza Influnet ha spiegato che si tratta di un aumento che non desta alcun stupore o particolare preoccupazione. Questi aumenti, precisa l'esperto, si verificano come di consueto, dopo le feste. Tuttavia non siamo ancora giunti al picco, che invece si attende tra un paio di settimane e quindi tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio.

Influenza: i soggetti più colpiti

Al momento risultano maggiormente colpiti i bambini di età inferiore ai 5 anni, per i quali si rileva un'incidenza pari a 15 casi per 1000 assistiti, rispetto ai 7,1 casi per 1000 assistiti relativi alla popolazione generale.

Un aumento dei casi si registra anche riguardo anche agli anziani di età superiore ai 65 anni.

Influenza più contenuta rispetto agli scorsi anni

L'esperto dell'Istituto Superiore di Sanità sottolinea che l'epidemia influenzale di quest'anno è più contenuta rispetto agli anni scorsi, potendosi definire a bassa intensità. Ciò potrebbe ricondursi al maggior ricorso alla vaccinazione, tuttavia è ancora presto per fare delle considerazioni conclusive sull'andamento della stagione influenzale di quest'anno.

Influenza

L'influenza è una malattia causata da un virus che colpisce le vie respiratorie. Si tratta di un malanno stagionale che si presenta durante il periodo invernale. I virus influenzali hanno quale caratteristica di mutare, ovvero di presentare delle variazioni antigeniche. Di queste variazioni molecolari bisogna tenere conto nella preparazione dei vaccini.

Il virus influenzale si trasmette tramite le goccioline di saliva che il malato espelle con la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando. Gli ambienti affollati e chiusi facilitano la trasmissione del virus influenzale. Il virus si trasmette anche mediante contatto diretto con le persone contagiate o indiretto attraverso utensili e oggetti.

I sintomi dell'influenza generalmente si manifestano dopo 1 o 2 giorni dal contagio. Questi i sintomi più caratteristici: febbre elevata ad esordio rapido, malessere generale, dolore alle ossa e ai muscoli, mal di testa, mal di gola, tosse, raffreddore, debolezza, congiuntivite, spossatezza, naso che cola. La maggior parte delle persone guarisce dopo una settimana.

Non è necessario ricorrere a cure mediche, a meno che non si rientri tra i soggetti a rischio, ovvero: bambini tra i 6 mesi e i 5 anni, donne in gravidanza, anziani, obesi gravi, pazienti affetti da pregresse patologie a carattere cronico o in cura con farmaci che indeboliscono il sistema immunitario. In questo senso è importante la vaccinazione antinfluenzale in quanto riduce la probabilità di complicanze. In caso di influenza bisogna riposare a casa e bere molta acqua, il tutto per evitare la disidratazione.