Una clamorosa protesta è andata in scena negli scorsi giorni in due musei statunitensi, il Guggenheim e il Metropolitan, a causa di un farmaco prodotto dalla Purdue Pharma, azienda farmaceutica i cui titolari sono anche finanziatori di queste istituzioni. L’accusa dei protestanti è che il farmaco, un oppiaceo usato come antidolorifico, sarebbe responsabile di numerosi decessi e indurrebbe dipendenza e assuefazione, esattamente come la morfina. Con gli utili derivanti dal commercio di questo farmaco, regolarmente prescritto dai medici, la famiglia Sackler finanzia istituzioni d’arte e di ricerca, sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna.

Ossicodone, antidolorifico scoperto un secolo fa

L'ossicodone, nome commerciale OxyContin, oppure Depalgos se è associato al paracetamolo, è un farmaco oppiaceo che crea dipendenza nei pazienti e ingenti guadagni ai fratelli Arthur, Raymond e Mortimer Sackler, titolari dell’azienda farmaceutica che dal 1995 commercializza OxyContin.

Più di un secolo fa, l’obiettivo era trovare una sostanza meno pericolosa dell’eroina e dei suoi derivati come morfina e codeina, da impiegare come antidolorifico. In Germania, nel 1916, venne sintetizzato l’ossicodone, impiegato in clinica già nel 1917 prima della sua definitiva approvazione negli Stati Uniti, nel 1939.

A settembre 2006, uno studio condotto in Italia e pubblicato da G.

Biancofiore ha dimostrato che una formulazione a rilascio controllato di ossicodone può essere utile nella gestione del dolore da cancro, con minori effetti rispetto alla morfina, e indicato come trattamento di prima linea nella gestione del dolore oncologico.

Ma l’accusa dei consumatori statunitense è relativa ad una diffusa prescrizione medica di questo farmaco come antidolorifico, senza tener conto degli effetti collaterali legati soprattutto alla rapida assuefazione.

Antidolorifico che crea dipendenza da oppiacei

Una protesta andata in scena prima al Guggenhiem, magnifico capolavoro di Frank Lloyd Wright, poi un sit-in al Metropolitan Museum. Nel primo caso, dall’ultimo piano sono volati volantini a rappresentare i “bugiardini” del farmaco mentre al Met, dove un’ala è intitolata alla famiglia Sackler, c’è stato un sit-in.

Una protesta promossa, tra gli altri, dalla fotografa Nan Goldin per denunciare i legami di queste autorevoli istituzioni ad uno dei più importanti e influenti finanziatori, la famiglia Sackler proprietaria della casa farmaceutica che da quasi trent'anni produce l'OxyContin.

Infatti i Sackler negli ultimi anni si sono distinti per la loro generosa azione filantropica a favore di istituzioni che, grazie a questi finanziamenti hanno potuto espandersi e potenziarsi. Questi finanziamenti vanno anche a progetti di ricerca e ai medici per portare avanti delle attività che, secondo i detrattori, servono solo a forzare la mano dei sanitari a favore di questo farmaco.

Le motivazioni della protesta nascono dagli effetti collaterali di questo potente antidolorifico, che può divenire letale a causa della dipendenza che induce nei pazienti, che li porta ad aumentare i dosaggi fino all’overdose.

Solo negli Stati Uniti, ogni anno ci sono decine di migliaia di persone che muoiono a causa dell’uso di questo farmaco.

In realtà, Oltreoceano da anni si moltiplicano le denunce e le proteste contro il diffuso uso di questo antidolorifico. Secondo i manifestanti, finché le autorità non risolveranno questo “conflitto di interessi” e i pazienti continueranno a diventare dipendenti di sostanze stupefacenti e a morire, di proteste di questo tipo ce ne saranno ancora tante altre.