Chiunque sia affetto dal nuovo coronavirus, il SARS-CoV-2, può averne certezza solo ed esclusivamente sottoponendosi al tampone. Se ne parla da settimane, è davvero l’unico metodo per riuscire a rilevare il virus, ma come funziona? Il virologo Roberto Burioni ha pubblicato un video sul suo sito Medical Facts in cui spiega nei dettagli qual è la procedura che i medici stanno seguendo per verificare se i pazienti sospetti abbiano contratto il Coronavirus.

La procedura di ricerca del coronavirus

Il tampone è un cotton fioc lungo e sterile. Il medico che effettua il test preleva dal paziente le secrezioni presenti nella gola con l'obiettivo di estrarre il virus, qualora fosse presente, cosi da poterlo poi analizzare in laboratorio.

Una volta prelevato il campione dal paziente, il tampone viene chiuso ermeticamente e portato ad analizzare. In laboratorio vengono estratti gli acidi nucleici presenti nel paziente e da lì parte la ricerca specifica del virus.

Quando sottoporsi al tampone

La persona infettata dal virus manifesta i sintomi della malattia dopo circa una settimana, non prima, ciò significa che il virus colpisce il paziente, inizia a replicarsi nel suo apparato respiratorio, ma durante la fase di incubazione non appaiono sintomi. Nella fase asintomatica è inutile sottoporsi al tampone, in quanto un eventuale prelievo di campione porterebbe ad esito negativo al 100%. Il virus potrebbe dunque esserci, ma non vedersi: l'esito negativo infatti non esclude che la malattia possa manifestarsi dopo qualche giorno.

L'attesa del periodo di incubazione è importantissima, e vale per tutti, anche per chi è stato a contatto con un ammalato: in questo caso c'è il reale rischio di essere infetti, quindi il tampone va fatto anche in caso di asintomaticità, ma solo dopo che siano trascorsi almeno 7 giorni dalla data del contatto. Nell'attesa il caso sospetto deve restare in isolamento, in quarantena.

Stessi sintomi dell'influenza

I sintomi di chi è affetto da coronavirus sono identici a quelli manifestati da chi ha contratto altre tipologie di virus influenzali. Solo il tampone può chiarire di che tipo di infezione si tratti. Burioni precisa che avere tosse lieve o raucedine in questo periodo è più che normale, ma suggerisce alla popolazione di rimanere a casa in caso di raffreddore o lievi infezioni respiratorie, per evitare di trasmetterle ad altri.

“Grazie e niente panico” le parole conclusive del noto virologo, il quale preannuncia l'arrivo di un nuovo video in cui parlerà di come sia possibile scoprire se il coronavirus sia stato contratto in passato, pur non avendo mai manifestato sintomi.