Fa un certo effetto pensare cheun mito del calcio inglese come Alex Ferguson abbia detto basta, ma è propriocosì: sir Alex Ferguson ha salutato il suo stadio, l'Old Trafford e cioè ilTeatro dei sogni, per l'occasione gremito da oltre 75.000 spettatori, con una bellavittoria. E non poteva davvero essere altrimenti.
Il Manchester United habattuto per 2-1 il lunatico Swansea, regalando al suo manager il successo n. 902su 1499 partite alla guida dei Red Devils. Chiusura il 19 maggio in casa delWest Bromwich Albion, con la gara n. 1500. Ferguson, 71 anni, di cui 26 allaguida dello United, ha deciso di lasciare il suo storico posto in panchina pervestire i panni di vero e proprio ambasciatore del club nel mondo, mettendocosì la sua esperienza al servizio della società in modo globale.
Chi è Ferguson
Alexander Chapman Ferguson,questo il suo vero nome, è nato a Glasgow il 31 dicembre del 1941. Excalciatore (era un attaccante), di famiglia operaia (il padre lavorava in uncantiere navale come manovale, ma giocava anche a calcio nel Glentoran) il 20luglio 1999 ha ricevuto il titolo onorifico di Sir dalla Regina Elisabetta inpersona.
Dopo gli esordi come allenatore alla guida dell'Eat Stringshire e delSaint Mirren, comincia a raccogliere successi con l'Aberdeen, che guida alsuccesso in campionato nel 1980. Il 1983 è un anno d'oro: riesce a vincere la Coppadelle Coppe (battendo addirittura il Real Madrid in finale), la Supercoppa Europea (battendo i tedeschi dell'Amburgo allora molto quotati) e la Coppa di Scozia.
Una favola chiamata ManchesterUnited
Di fronte a questi sorprendenti risultati, nel 1986 viene chiamato dalManchester United. Da allora inanella una strepitosa serie di titoli etrofei di tutti i tipi: complessivamente sono ben 38, ma soprattuttocontribuisce, con la sua guida sapiente e soprattutto misteriosamente carismatica, a creare il mito Manchester, oggivisto da tutti come un modello di efficienza organizzativa in ambito sportivo. Tra le imprese della squadra guidata (con intelligenza non comune) da Ferguson va purtroppo ricordato un roboante 7-1 rifilato alla Roma di Spalletti in Champions League. I tifosi giallorossi faticano a dimenticare quella serata.