Dopo oltre 20 anni di inferno nelle serie minori, la Spal di Ferrara è finalmente tornata in Serie B. Tutti i grandi media hanno segnalato tale ritorno nel calcio che conta con segnalazioni forse sorprendenti. Invece è perfettamente logico. La Spal per la sua grande età dell'oro tra gli anni'50 e '60 in Serie A, l'era del presidentissimo Paolo Mazza. è ancora nel ricordo degli sportivi e non solo. La squadra di calcio di Ferrara, persino all'estero, pare sia conosciuta più dello stesso Palazzo dei Diamanti o il Castello Estense.
Un grande significato mediatico, potenzialmente anche produttivo nel futuro immediato
Da Mazza a Colombarini?
Paolo Mazza fu l'artefice della leggendaria Spal della Serie A: a memoria, giocatori come Bugatti o Cipollini, Pasetti, Bozzao, Reia, Cervato o Ranzani, Bagnoli o Picchi, Dell'Omodarme o Palazzese, Massei o Bulent, Muzzio o Di Giacomo, Capello, Fontanesi hanno fatto la storia del calcio italiano, persino il massaggiatore storico Guirrini. Diversi approdati in Nazionale, come lo stesso Mazza, C.T. negli sfortunati mondiali in Cile del 1962. E anche allenatori, lo stesso Reia (ancora in attività) o Bagnoli, per non parlare di Fabio Capello e G.B. Fabbri (il Vicenza magico di Paolo Rossi), più recentemente gli stessi Allegri, De Biasi.
Per non parlare della Spal di Caciagli e Pezzato, di giocatori come Pellissier e Cancellato. La nuova Spal di Colombarini e Matteoli forse è proprio l'erede, dopo tanti anni bui, del presidentissimo. E dopo la B, appunto la A è potenzialmente a un passo.
Il sindaco Tagliani e Colombarini
La serie B conquistata ha del miracoloso: la Spal negli anni scorsi, sembrava destinata a una fine ingloriosa, dopo anni di carestia in serie C e D.
Era praticamente “morta”, quando il sindaco stesso di Ferrara, Tiziano Tagliani, con un colpo di genio ha convinto una squadra di provincia e la sua dirigenza, alla ribalta con la Giacomense dalle serie minori alla Serie C, a clonarsi con la Spal. Forse la scelta più importante del suo mandato non facile e politicamente discusso.
Quest'anno, la Spal, con un giovane tecnico destinato ai grandi palcoscenici, Leonardo Semplici, ha dominato fin dalla prima giornata, ottenendo la promozione in anticipo, prima del termine della stagione regolare. Tra i giocatori, ricordiamo gli attaccanti Zigoni (figlio d'arte), Cellini, Finotto, per tutti. Un pubblico da Serie B e da Serie A, quest'anno, come ha scritto il noto Enrico Testa dalle colonne web di Ferrara Italia, diretta da un altro grande tifoso storico della Spal, Sergio Gessi: “Ventitré anni. Quasi un quarto di secolo. Una generazione. Un’agonia. Una sofferenza. Oggi. Il giorno del Sogno. L’anno della rinascita. Quella che ti permette di leggere di Spal sulle pagine dei quotidiani nazionali”.
A Ferrara si dice, infine, caso unico, “Andiamo alla Spal”, non “allo stadio”; la nuova eccellenza della città ha contagiato l'ottimo assessore allo sport Merli da tempo al lavoro per uno stadio, si storico, ma da adattare al calcio che conta, verso la Serie A. E persino la stessa statua del Savonarola, "tifoso" nel giorno del trionfo con tutta la città e il centro storico biancazzurro. Per un nuovo Rinascimento di Ferrara, già capitale nella storia e, come prevede lo stesso “metateista” futuristico Davide Foschi, noto artista contemporaneo in quel di Milano, alla vigilia di un grande Festival del Nuovo Rinascimento italiano.