Alle Olimpiadi di Rio, l'Italia fa 23 con Elia Viviani che, con l'ultima prova del Omnium di ciclismo su pista,conquista uno splendido oro, l'ottavo della spedizione azzurra in Brasile. Un oro fantastico vinto dopo tante delusione, ultima quella patita 4 anni fa alle Olimpiadi di Londra dove così come adesso parti dal primo posto, ma chiuse soltanto 6°. Un oro che ha il sapore dolce della rivincita e della vittoria tanto attesa che fa bene non solo a lui, ma a tutto il movimento.
Viviani d'oro
Il ciclista Elia Viviani appende al collo la tanto sospirata medaglia d'oro, al terminedella sesta e decisiva prova dell'omnium di ciclismo su pista.
Il corridore italiano ha costruito questa straordinaria vittoria sin dalla prima prova, quella dello skretch, fino ad arrivare all'appuntamento con la storia in prima posizione con ben 178 punti ed un vantaggio di 16 nei confronti del forte australiano Mark Cavendish. Il nostro portacolori ha tenuto i nervi saldi e, nonostante una caduta, è riuscito a conquistare i punti della sicurezza quando mancava soltanto 1,5 km all'arrivo. Durante tutta la gara ha marcato stretto tutti gli avversari che hanno tentato di attaccarlo per sfilargli la medaglia d'oro e scavato il solco conquistando molti punti con gli sprint che venivano disputati ogni due giri. Il veronese si è aggiudicato la gara con ben 207 punti davanti a Cavendish argento con 194 punti e ad Hansen 191 punti.
La gara del corridore veneto è stato un capolavoro strategico, Viviani infatti ha sempre controllato la corsa e non si è mai fatto sorprendere nei pochi momenti in cui gli avversari più pericolosi hanno tentato l'attacco per cercare di portarsi in vantaggio di un giro.
Ottavo oro per l'Italia
L'oro di Viviani è l'ottavo per l'Italia che avanza così nel medagliere fino ad arrivare al 5° posto tra le potenze mondiali dello sport. Delle otto medaglie dal metallo più prezioso conquistato dai nostri atleti è sicuramente il più bello e storico, in quanto l'Italia non era mai riuscita a salire sul gradino più alto del podio nelle prove di ciclismo su pista.