Non un passo indietro. Nonostante le minacce di querela da parte del campione di Ciclismo, Vincenzo Nibali, la trasmissione Mediaset Le Iene, nella puntata di martedì 18 ottobre, èandata avanti a porsi domande sui controlli dell'antidoping: 'Non siamo convintidel controllo antidoping effettuato a Superga in occasione della corsa Tricolore del 2015'.

La versione di Nibali

Con le 'Iene' Nibali non ha voluto parlare, lo ha fatto, tramite il suo legale, alla 'Gazzetta dello Sport': 'E' tutto inventato di sana pianta, un servizio fondato sul nulla, chiacchiericcio da bar.

Vincenzo- ha riferito il suo avvocato - quel controllo Nibali lo ha fatto dopo il podio, in piena regolarità e trasparenza. Se altri colleghi hanno avuto problemi, non ci riguarda'. Il riferimento è alla positività di Francesco Reda, arrivato secondo dietro a Nibali nella gara di Torino dello scorso anno e poi squalificato fino al 2023 per doping. 'Quel servizio è scandaloso con assurde insinuazioni' ha conclusol'avvocato dello 'Squalo alla Rosea'. Ma non ci sono dubbi che qualche domanda, va posta. Una conferenza stampa di Nibali sulla vicenda, a questo punto, sarebbe più che opportuna.

La controreplica de 'Le Iene'

Anche 'Le Iene' hanno riferito di aver provato ad intervistare Nibali, ma il ciclista si è rifiutato.

Il campione dell'Astana, che l'anno prossimo passerà al Team Bahrain Merida,ha postato ieri un tweet con la foto della busta del controllo antidoping di quel giorno. Ma le Iene ribattono: 'Quel documento non ci induce a cambiare idea. Cosa c'è scritto dentro quelle buste? Noi - ha specificato l'inviato Vincenzo De Giuseppe -non accusiamo Nibali,ma sul funzionamento del sistema antidoping.

Purtroppo in Italia appena si parla di questo argomento, si viene denunciati' la conclusione del programma Mediaset. Anche la Federazione Ciclistica Italiana ha annunciato, a fine settembre, che ha querelato la trasmissione per 'per il suo contenuto gravemente diffamatorio e lesivo dell’immagine del ciclismo'.