È finito con un doppio piazzamento che scontenta tutti il Mondiale di ciclismo della Norvegia. Edvald Boasson Hagen e Alexander Kristoff hanno concluso sesto e settimo, un risultato inutile e frutto di una mancata collaborazione tra i due, potenzialmente entrambi da podio. Kristoff ha accusato apertamente il compagno di nazionale, reo di non avergli tirato lo sprint come era previsto nelle strategie iniziali.
Kristoff: “Boasson Hagen ha corso per sé”
Con la presenza di due corridori di spessore come Alexander Kristoff e Edvald Boasson Hagen, entrambi portati ad un percorso come quello dei mondiali di Doha, in casa Norvegia era d’obbligo definire bene compiti e strategie.
Tutti e due i big sono riusciti a sopravvivere ai ventagli che hanno spezzato definitivamente la corsa nel deserto, ed insieme a loro è rimasto anche un terzo norvegese, Truls Korsaeth, un giovane militante in una piccola squadra continental. Il trio vichingo è rimasto sempre al coperto mentre i belgi tiravano coadiuvati da Bennati. Korsaeth ha dato una mano in testa al gruppo nelle battute finali, per poi lasciare tutto in mano ai due campioni, Kristoff e Boasson Hagen.
La strategia a questo punto prevedeva che Boasson Hagen lanciasse la volata ai 400 metri per favorire il compagno di squadra. Il corridore della Dimension Data ha però tergiversato, forse ingolosito dall’occasione di giocarsi il titolo, ed ha atteso fino agli ultimi 250 metri per partire, dando anche una sportellata al connazionale che cercava di affiancarlo.
“Ero sulla ruota di Boasson Hagen, gli ho urlato di partire ma lui non ha reagito” ha spiegato un arrabbiatissimo Kristoff “Mi sento tradito, ho avuto la sensazione che abbia voluto correre per sé”.
Boasson Hagen: “Difficile cogliere il momento”
La mancata collaborazione di Boasson Hagen nei confronti del leader è sembrata piuttosto evidente, e Kristoff non ha nascosto tutta la sua rabbia.
“Di sicuro lui mi ha visto perché ha guardato indietro” ha ricostruito Kristoff “Ha visto che ero sulla sua ruota, ma non ha reagito, ha aspettato e aspettato e alla fine ha sprintato per sé. Ero arrabbiato all’arrivo perché era nella posizione per fare un perfetto lavoro da apripista ed invece alla fine torniamo a casa senza niente, un sesto e un settimo posto”.
Boasson Hagen dal canto suo ha respinto l’accusa di Alexander Kristoff di scarsa lealtà: “Ho corso per Alex, avevo già chiuso sugli attacchi di Van Avermaet e Terpstra” ha dichiarato il corridore della Dimension Data “Ho cercato di sprintare per lui, ma non ha funzionato in quel modo. È difficile trovare il momento giusto, a volte parti troppo presto, a volte troppo tardi”.Di sicuro servirà un chiarimento tra i due big del Ciclismo norvegese e il Commissario tecnico per ricreare un clima di fiducia in vista dei Mondiali del prossimo anno che si terranno proprio in Norvegia.