La squadra di fabio aru, la kazaka Astana, annuncia ufficialmente che il cavaliere dei quattro mori, come ama farsi soprannominare, non prenderà il via al prossimo Giro d'Italia.

E pensare che il giro del centenario sarebbe partito proprio da Alghero, proprio dalla sua terra.

Un malaugurato incidente

Durate il ritiro in Sierra Nevada una caduta ha schiacciato la cartilagine del ginocchio creando una borsite, un'infiammazione al tessuto cartilagineo.

Riposo assoluto nella speranza di non infastidire il sistema simpatico, altrimenti lo stop sarebbe di 4 mesi: come buttare via una stagione nel fiore degli anni.

Pare che in un tratto di discesa ad alta velocità sia esploso lo pneumatico anteriore della bicicletta del giovane campione, scaraventandolo a terra battendo violentemente il ginocchio.

Una carriera promettente

Fabio Aru nasce nella mountain bike e nel ciclocross nella prima adolescenza dopo un passato nel tennis. Il giovane di Villacidro viene scoperto da Olivano Locatelli, storico DS del team Palazzago, sulla salita di Volano e si trasferisce a Bergamo per allenarsi e crescere ciclisticamente soprattutto tra gli Under 23. Nel 2009 cade spesso, fatica a guidare la bici in discesa, finisce il Giro Valle d'Aosta al 59° posto, dietro a Nairo Quintana 41° e a Thibaut Pinot (francese della FDJ) che vinse quell'edizione della corsa valdostana.

Era il 2010 quando, con il team Palazzago-Elledent-RAD Logistica, si mette in luce con un quinto posto al Giro del Belvedere ed un 4° al Giro della Valle d'Aosta, alle spalle di Francesco Manuel Buongiorno.

Il Giro Valle d'Aosta è la sua gara: una corsa dura, per scalatori, su più giorni. Nel 2011 è un americano a dominarla, Joseph Dombrowski (Cannondale), insieme al russo Nikita Novikov e Fabio patisce la tensione con importanti disturbi intestinali.

Nelle prime 2 tappe accumula 3'38'' dalla maglia gialla. Nella penultima tappa un attacco dell'americano riapre la corsa perché Aru riesce a tenergli la ruota e recuperare 2 minuti sulla maglia gialla, ma è nella cronometro individuale del giorno successivo (10km all'8,5%) che vince con 1'22" di vantaggio su 22 minuti di gara.

Nel 2011 firma il contratto da professionista con l'Astana a poche settimana dal Valle d'Aosta. Il 21enne parte in vacanza per festeggiare, ma viene richiamato dalla nuova squadra per farlo partecipare alla prestigiosa corsa valdostana con i colori della Palazzago. Dominerà la terza tappa con arrivo ai Piani di Tavagnasco assicurandosi un vantaggio tale da portarla fino al podio finale.

Da lì inizia la carriera nel professionismo con la vittoria alla Vuelta 2015, un secondo posto al Giro dello stesso anno, terzo l'anno prima nella corsa rosa. Il 2016 è stato un anno di alti e bassi a causa della scarsa preparazione invernale. Quest'anno sembrava essere iniziato nel migliore dei modi con il terzo posto al Tour of Oman.

Futuro incerto

Il favorito per la vittoria finale al Giro d'Italia 2017 si sottoporrà a nuovi esami il 20 aprile. Intanto i fan pensano al Tour de France, sperando di vederlo finalmente in maglia gialla dopo l'exploit dell'anno scorso sempre per motivi di salute.