Prosegue la corsa Playoff verso l’anello di Campione NBA. Nella notte tra l’1 ed il 2 di maggio si sono disputate altre due partite, una Gara-1 ed una Gara-2.
Andiamole ad esaminare insieme nel dettaglio.
Boston Celtics-Washington Wizards 129-119 OT (2-0)
Questi ultimi giorni sono stati molto difficili per Isaiah Thomas, tra la prematura scomparsa della sorella Chyna in un incidente stradale qualche ora prima dell’inizio dei Playoff e le diverse ore spese dal dentista per riparare al danno causatogli in Gara-1 da una gomitata.
Nel giorno che sarebbe stato il compleanno della sorella, Thomas sapeva di doverle dedicare una vittoria.
Ovviamente lo fa in grande stile, non accontentandosi semplicemente del successo, ma dedicandole anche una partita mostruosa da 53 punti.
Quella a cui abbiamo assistito questa sera è stata la seconda prestazione più alta nella post-season, in fatto di punti, nella storia dei Celtics.
Inoltre è stato il massimo segnato in una gara Playoff dal lontano 2003, quando un altro giocatore non altissimo come Allen Iverson ne segnò 55. Oppure a solamente un punto dal record franchigia di John Havlicek.
Thomas inizia alla grande la partita con un primo quarto da 15 punti a referto, ma John Wall non sta certamente a guardare e ne infila addirittura 19, portando i suoi Washington Wizards sul +13 dopo i primi 12 minuti di gioco.
Il play dei Wizards chiuderà con 40 punti e 13 assist, una prestazione che non si vedeva dai tempi di Jerry West nel lontanissimo 1969.
I Boston Celtics però recuperano e rimangono attaccati alla partita fino alla fine. Porter con la tripla regala due punti di vantaggio agli ospiti, ma i liberi di Thomas mandano la contesa ai 5 minuti supplementari.
Qui è territorio del piccolo numero 0 in maglia bianco-verde il quale, dopo aver chiuso un quarto periodo da 20 punti, ne segna altri 9 nell’Overtime, guidando i suoi ad una vittoria addirittura in doppia cifra.
Ora la serie si sposterà nella Capitale per Gara-3 e 4.
Golden State Warriors-Utah Jazz 106-94 (1-0)
La domanda che continua ad attanagliare tutti i tifosi NBA è sempre la stessa: come si possono arrestare questi Warriors?
E’ una domanda da un milione di euro questa, in quanto nelle 5 partite di Playoff disputate sin qui Golden State non ha mai perso, anzi vincendo tutte le gare con uno scarto medio vicino ai 17 punti.
Gara-1 di questo secondo turno non ha fatto eccezione. Altro successo in doppia cifra mai in discussione e altri 100 punti messi sul tabellone con una facilità impressionante.
Tripla cifra segnata anche senza l’aiuto dei big, tenuti a riposo nel finale di partita. Stephen Curry chiude con 22 punti in tre quarti di lavoro, seguito dai 17 segnati sia da Kevin Durant che da Draymond Green, senza dimenticarsi dei 15 di Klay Thompson.
Solita partita totale quella di Green, capace di mettere a referto anche 8 rimbalzi, 6 assist, 2 stoppate e 2 recuperi.
Addirittura stavolta è mancata l’arma principale della squadra di Oakland, il tiro da tre punti. Gara conclusa infatti con meno del 25% da oltre l’arco, ma quando questa formazione corre sembra davvero non essercene per nessuno.
Infatti i Warriors sono 28-0 quando riescono a realizzare più di 25 punti in contropiede, sono stati 29 quelli di stasera.
Nulla da fare per i Utah Jazz, mai riusciti a passare in vantaggio e sembrati vivi solamente nel finale di primo tempo ed in avvio di secondo, quando riescono a piazzare un parziale di 7-0 per rientrare fino a -7, ma i Warriors se li scrollano presto di dosso riallungando nuovamente.
Poco da segnalare per questi Jazz, che hanno potuto contare su un Gordon Hayward da appena 12 punti con 4/15 al tiro.
Poco meglio fa invece Rudy Gobert, che segna un punto in più con anche 8 carambole conquistate.
In Gara-1 Utah non è sembrata all’altezza dei vice campioni NBA, ma si sa che nei Playoff tutto può succedere e il secondo atto della serie è dietro l’angolo.