Novak Djokovic porta a casa l'Atp 250 di Eastbourne vincendo Gael Monfils, col punteggio di 63 64, e portando così a 68 il computo dei titoli vinti in carriera. Nel pomeriggio inglese, insolitamente privo di nubi, la prestazione del tennista serbo non è stata altrettanto limpida. Contro un avversario sempre battuto a livello di circuito maggiore (13-0 prima di oggi il bilancio degli scontri diretti) il numero 4 del mondo parte nel migliore dei modi; il francese gli regala infatti il primo gioco della gara provando a mettere la contesa sulla diagonale rovescio-rovescio e chiudendo il patatrac iniziale con il doppio fallo che indirizza prematuramente il primo set.

Djokovic serve bene e conserva il vantaggio di un break. Nel quarto game, due dei migliori punti della gara: prima Monfils, bravo a sfondare con una serie di dritti impressionanti, poi il nativo di Belgrado, abile con una bellissima demi volée a certificare il 3-1. Quando il francese è costretto a usare il rovescio, il compito di Nole è più semplice. Sul punteggio di 4-3, il serbo prova a complicarsi la vita stuzzicando il dritto del transalpino che gli crea qualche piccolo patema, ma non abbastanza per strappargli il servizio e riaprire una prima frazione chiusa col punteggio di 6-3 dopo un turno di servizio disastroso del parigino.

La svolta al nono gioco

Nella seconda frazione Djokovic concede le prime palle break della partita a Monfils con due rovesci non degni della sua fama, senza comunque perdere la battuta.

Improvvisamente, l'ex numero 1 del mondo perde parte delle sue certezze, ci vuole il nastro a evitare guai peggiori nel terzo game, consentendogli di rientrare da un pericoloso 0-30. Il tennista francese, che ha vinto l'unico scontro diretto a Bergamo nel 2004, non fa mai male al suo avversario che prova a danneggiarsi da solo distraendosi, probabilmente memore del conto di vittorie consecutive contro l'avversario odierno.

Il match fila via con i due giocatori che, senza esaltare il pubblico britannico, tengono i rispettivi turni di servizio fino al nono gioco. A quel punto, Djokovic si ricorda di essere un fenomeno, rimette un po' di attenzione nel suo gioco e strappa la battuta a un impotente Monfils, chiudendo così la gara sul punteggio di 63 64.

Djokovic si concentra su Wimbledon

Discreto test in vista di Wimbledon per il serbo, precipitato (si fa per dire) alla quarta posizione mondiale, anche se permangono alcuni interrogativi sulla scarsa serenità in alcune fasi di un match di cui ha avuto sempre il controllo, ma anche sulla continuità nell'arco dello svolgimento dello stesso. Ai microfoni dell'organizzazione, durante la premiazione, il serbo ha definito il suo nuovo collaboratore Mario Ancic, ex top ten, un amico che lo aiuterà, insieme ad Agassi, a disputare un ottimo torneo a Wimbledon. D'altro canto, discreto torneo per Monfils che nonostante la 20° sconfitta in una finale in carriera (a fronte di soli 6 successi), è comunque arrivato all'atto conclusivo da testa di serie numero 2, rispettando così le gerarchie del seeding in una superficie che non ama particolarmente.