I risultati deludenti raccolti in questa stagione hanno convinto la Bardiani CSF a dare una svolta al proprio progetto incentrato fin qui unicamente sui neoprofessionisti italiani. La squadra di Bruno e Roberto Reverberi cercherà di fare il salto di qualità con elementi di maggior esperienza non avendo ricevuto risposte confortanti dai tanti giovani lanciati nel grande Ciclismo nelle ultime due stagioni. Per questo la nuova Bardiani si appresta a scardinare i principi su cui aveva fondato l’ultima parte della sua lunghissima avventura nel mondo del ciclismo.

Bardiani, un 2017 da dimenticare

La Bardiani CSF ha costruito un progetto particolare nelle ultime stagioni, una squadra composta esclusivamente da corridori italiani, tutti neoprofessionisti. Una squadra di giovani talenti, che ha dato il là alla carriera di corridori come Sacha Modolo, Enrico Battaglin e Sonny Colbrelli. Proprio la partenza di Colbrelli, mattatore delle classiche italiane nella scorsa stagione, ha lasciato un vuoto che non è stato colmato. Rimasti senza un leader, i tanti giovani della Bardiani hanno avuto la possibilità di mettersi in evidenza in proprio, ma nessuno ha dimostrato di avere le qualità per emergere da subito e neanche per essere protagonista. Il corridore di maggior talento, Giulio Ciccone, è stato costretto ad un lungo stop per un problema di salute e solo in agosto ha ritrovato una buona efficienza vincendo una tappa al Tour of Utah.

Ma soprattutto il 2017 della Bardiani è stato segnato dalla vicenda doping di Pirazzi e Ruffoni, fermati alla vigilia del Giro d’Italia.

Ora l’esperienza di Senni e Guardini

Per superare questo momento critico la Bardiani CSF ha deciso di cambiare strategia e di non restare più ferma all’ingaggio di soli neoprofessionisti. Il primo colpo è stato Manuel Senni, corridore di 25 anni con già tre stagioni vissute in un top team come la BMC.

L’arrivo più fresco e altisonante è però quello di Andrea Guardini, il velocista proveniente dalla UAE Emirates e con sette anni di ciclismo pro alle spalle. Guardini sarà con Senni il punto di riferimento di questa nuova Bardiani non più rivolta unicamente ai neopro. “Non posso nascondere che le ultime stagioni non sono andate come volevo”, ha spiegato Guardini al sito ufficiale della sua nuova squadra.

“Credo di meritare il World Tour, ma per me conta di più il ruolo che mi viene affidato e alla Bardiani potrò essere un faro in molte corse. Tornare in un team professional non è una bocciatura ma una scelta consapevole” ha aggiunto Guardini a proposito della sua nuova avventura.