Quando manca solo Valencia alla conclusione del campionato, non c’è dubbio che la stagione 2017 per il Team Ducati MotoGP e in particolare per Andrea dovizioso sia stata sin qui fantastica pur se in salsa agrodolce.

Il Dovi è passato dall’essere un pilota di cui si poteva fare anche a meno (ricordiamo che era Iannone che doveva restare se non fosse avvenuto il disastro in Argentina nel 2016), addirittura al ruolo di portabandiera del Team, acclamato come indiscusso fuoriclasse, capace di lottare ad armi pari con un marziano come Marquez.

DesmoDovi a 21 punti di distacco da Marquez

Andrea ha perso punti durante la stagione ma non per cause imputabili al pilota, in Argentina quest'anno si è dovuto ritirare causa collisione provocata da Alex Espargaro mentre nella recente gara di Philip Island dove si frena poco e ci sono curvoni veloci, la Desmosedici ha evidenziato tutti i suoi limiti in percorrenza di curva e la gara è stata un disastro per tutti i piloti Ducati. Dovizioso è ora a ben 21 punti di distacco da Marquez quando ne rimangono solamente 25 da assegnare, il titolo è a questo punto un obiettivo difficilissimo anche se non impossibile.

Jorge Lorenzo in Malesia poteva sicuramente vincere ma in questa prima stagione in Ducati ha in parte deluso le aspettative sopratutto di quanti lo volevano vincente sin da subito e anche se la sua curva di apprendimento è stata sorprendentemente rapida se paragonata agli altri piloti Ducati (escluso il canguro Stoner) il suo rendimento ha definitivamente chiarito quanto sia difficile prendere confidenza con la Rossa di Borgopanigale.

La Desmosedici di Dall’Igna man mano che la squadra ha cominciato a capire meglio come gestirla, ha iniziato ad essere competitiva su molti più tracciati e in condizioni diverse nonostante non sia cambiata da inizio stagione, sono stati certo apportati degli affinamenti in generale ma modifiche specifiche solo per quanto riguarda l’aerodinamica per aiutare Lorenzo che era in grossa difficoltà con la leggerezza dell’anteriore.

La vera sfida sarà quindi la competitività della moto 2018 in cui finalmente Il Team di Gigi Dall’Igna dovrebbe aver risolto le lacune dovute alla particolare configurazione del telaio per poter ospitare il pur fantastico propulsore desmodromico. Il grande Filippo Preziosi diceva che la Ducati è una moto speciale per piloti speciali, speriamo però che il prossimo futuro ci riservi una moto un poco più docile.

Forse il rammarico più grande è che si sia aspettato che arrivasse un pilota del calibro di Lorenzo a sottolineare i difetti della Desmosedici prima di correre ai ripari, quasi come se il parere del Dovi non fosse stato abbastanza significativo fino a quel momento.

Dopo questa stagione di Andrea però sarà di sicuro tutto diverso!